Costume e Società

Un anziano affetto da demenza torna a suonare in casa di riposo a 93 anni

alt_text
15 Ottobre 2024


Edward Hardly, 93 anni, risiedeva da tempo in una casa di riposo di Somerset, in Gran Bretagna, quando un giovanevolontario, Sam Kinsella, ha iniziato a frequentare la struttura per anziani. Edward è affetto da demenzasenile e quando il giovane ha iniziato a interessarsi a lui e a seguirlo era inuno stato di forte depressione e non parlava più con nessuno, né con glioperatori né coi familiari. Sam sentiva una certa affinità con l’anziano e passavaspesso diverso tempo a parlare con lui, raccontandogli aneddoti e vicende dellasua vita.

Un giorno stava raccontando a Edward del suo passato dachitarrista e del gruppo con cui suonava da ragazzino a Somerset. L’anzianodisse che anche lui una volta suonava il pianoforte e aveva una band. Eccoscoperto il legame tra Edward e Sam: erano entrambi musicisti. Da lì in poi idue hanno iniziato a trascorrere interi pomeriggi ascoltando musica classica el’anziano sembrava ritrovare uncerto buonumore.  Durante un incontro,ascoltando una canzone di Ray Charles, Georgia in my mind, il giovane capì cheEdward aveva una forte connessione con la musica jazz. In seguito, grazie alcontatto con un nipote dell’anziano amico Sam riuscì portare in casa di riposo una tastiera perpermettergli di riprendere a suonare.

I miglioramenti del paziente davanti allo strumento eranoimpressionanti, tanto da indurre il volontario a pubblicare un annuncio onlineper trovare due musicistidisponibili a suonare con l’anziano pianista. In tantissimi hanno rispostoall’annuncio, anche solo per augurare buona fortuna al vecchio Ed. Ma lasorpresa più grande è stata ritrovare i compagni con cui l’anziano avevasuonato da giovane, che si sono presentati con i loro strumenti alla portadella struttura per anziani. Ilconcerto organizzato nel giardino della struttura è stato un successo, masoprattutto ha dimostrato il potere della musica sul cervello e sull’animo umano.


Edward Hardly, 93 anni, risiedeva da tempo in una casa di riposo di Somerset, in Gran Bretagna, quando un giovanevolontario, Sam Kinsella, ha iniziato a frequentare la struttura per anziani. Edward è affetto da demenzasenile e quando il giovane ha iniziato a interessarsi a lui e a seguirlo era inuno stato di forte depressione e non parlava più con nessuno, né con glioperatori né coi familiari. Sam sentiva una certa affinità con l’anziano e passavaspesso diverso tempo a parlare con lui, raccontandogli aneddoti e vicende dellasua vita.

Un giorno stava raccontando a Edward del suo passato dachitarrista e del gruppo con cui suonava da ragazzino a Somerset. L’anzianodisse che anche lui una volta suonava il pianoforte e aveva una band. Eccoscoperto il legame tra Edward e Sam: erano entrambi musicisti. Da lì in poi idue hanno iniziato a trascorrere interi pomeriggi ascoltando musica classica el’anziano sembrava ritrovare uncerto buonumore.  Durante un incontro,ascoltando una canzone di Ray Charles, Georgia in my mind, il giovane capì cheEdward aveva una forte connessione con la musica jazz. In seguito, grazie alcontatto con un nipote dell’anziano amico Sam riuscì portare in casa di riposo una tastiera perpermettergli di riprendere a suonare.

I miglioramenti del paziente davanti allo strumento eranoimpressionanti, tanto da indurre il volontario a pubblicare un annuncio onlineper trovare due musicistidisponibili a suonare con l’anziano pianista. In tantissimi hanno rispostoall’annuncio, anche solo per augurare buona fortuna al vecchio Ed. Ma lasorpresa più grande è stata ritrovare i compagni con cui l’anziano avevasuonato da giovane, che si sono presentati con i loro strumenti alla portadella struttura per anziani. Ilconcerto organizzato nel giardino della struttura è stato un successo, masoprattutto ha dimostrato il potere della musica sul cervello e sull’animo umano.

Case di riposo, rsa e case famiglia