Costume e Società

Amnesty International solleva l'attenzione sul rispetto dei diritti degli anziani ricoverati in RSA in Italia

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17 Ottobre 2024

La conferenza intitolata "Rsa e diritti umani: lezioni apprese e responsabilità a tre anni dalla pandemia", organizzata da Amnesty International, sta nuovamente sollevando l'attenzione sull'assistenza agli anziani in Italia. La conferenza si tiene poche settimane dopo la pubblicazione del rapporto del Comitato Europeo per la Prevenzione della Tortura (CPT) del Consiglio d'Europa, che ha effettuato una visita periodica in Italia tra marzo e aprile 2022 e ha incluso, per la prima volta, due Rsa nel suo studio. Tra i relatori il garante dei detenuti Mauro Palma e Christian Loda, membro del segretariato del Comitato Prevenzione della Tortura del Consiglio d'Europa.

“Negli ultimi anni, Amnesty International ha pubblicato due importanti dossier nei quali si denunciavano violazioni del diritto alla vita, alla salute, alla non discriminazione, alla vita privata e familiare e al diritto di non essere sottoposti a trattamenti inumani e degradanti“, si legge nella presentazione dell’incontro. La presentazione ci ricorda anche che il Garante Nazionale per le persone private della libertà personale ha sollevato ripetutamente preoccupazioni riguardo alle criticità legate all'isolamento prolungato e all'aumento dei rischi di ricorso a tecniche di contenzione e maltrattamenti. Queste preoccupazioni hanno spinto il Comitato di Prevenzione della Tortura del Consiglio d'Europa a illuminare le strutture residenziali sociosanitarie. Nonostante le numerose criticità emerse, “le autorità italiane non hanno ancora avviato un processo organico di accountability, che abbia un approccio basato sui diritti umani e che possa impedire che le stesse criticità si ripresentino in futuro”.

Il Parlamento italiano, invece, si è impegnato in questi mesi in un progetto di riforma dell'assistenza all'anziano che ha suscitato molte discussioni. E lo ha fatto ancora una volta durante un incontro nella Sala del Refettorio della Biblioteca della Camera dei Deputati dal titolo "La non autosufficienza dell'anziano è un problema di salute". L'appuntamento è stato promosso dal Coordinamento per il diritto alla sanità delle persone malate e non autosufficienti (CDSA) e ha visto la partecipazione di giuristi, esperti e rappresentanti delle associazioni.

Maria Grazia Breda, della Fondazione Promozione Sociale Torino ha dichiarato che “con questa iniziativa intendiamo rivolgere un appello a Governo e Parlamento affinché, attraverso i decreti attuativi, venga confermato il diritto alla tutela della salute e alla cura dei malati non autosufficienti, garantendo prima di tutto il loro status di utenti del servizio sanitario nazionale per le cure di lungo termine, di fatto negato dalla Legge Delega approvata il 23 marzo 2023, n. 33, Deleghe al Governo in materia di politiche in favore delle persone anziane”.

La Legge Delega è stata considerata una controriforma epocale e ha generato fin da subito gravi preoccupazioni nelle associazioni attive a livello nazionale, dalla Calabria alla Lombardia. Laura Valsecchi, di Medicina Democratica, ha sottolineato che “le prestazioni sociali (Leps), introdotte dalla Legge Delega devono rimanere prestazioni aggiuntive e non possono essere sostitutive delle prestazioni socio-sanitarie rientranti nei Lea, i Livelli essenziali di assistenza, garantiti dalle cure sanitarie anche perché questi Leps prevedono diritti condizionati alle risorse disponibili e alla valutazione socio-economica personale e familiare e che quindi non possono garantire certezza e continuità nell’assistenza sanitaria”. Le prestazioni socio-sanitarie Lea sono riconosciute come diritti acquisiti e imprescindibili in base alla normativa vigente.


La conferenza intitolata "Rsa e diritti umani: lezioni apprese e responsabilità a tre anni dalla pandemia", organizzata da Amnesty International, sta nuovamente sollevando l'attenzione sull'assistenza agli anziani in Italia. La conferenza si tiene poche settimane dopo la pubblicazione del rapporto del Comitato Europeo per la Prevenzione della Tortura (CPT) del Consiglio d'Europa, che ha effettuato una visita periodica in Italia tra marzo e aprile 2022 e ha incluso, per la prima volta, due Rsa nel suo studio. Tra i relatori il garante dei detenuti Mauro Palma e Christian Loda, membro del segretariato del Comitato Prevenzione della Tortura del Consiglio d'Europa.

“Negli ultimi anni, Amnesty International ha pubblicato due importanti dossier nei quali si denunciavano violazioni del diritto alla vita, alla salute, alla non discriminazione, alla vita privata e familiare e al diritto di non essere sottoposti a trattamenti inumani e degradanti“, si legge nella presentazione dell’incontro. La presentazione ci ricorda anche che il Garante Nazionale per le persone private della libertà personale ha sollevato ripetutamente preoccupazioni riguardo alle criticità legate all'isolamento prolungato e all'aumento dei rischi di ricorso a tecniche di contenzione e maltrattamenti. Queste preoccupazioni hanno spinto il Comitato di Prevenzione della Tortura del Consiglio d'Europa a illuminare le strutture residenziali sociosanitarie. Nonostante le numerose criticità emerse, “le autorità italiane non hanno ancora avviato un processo organico di accountability, che abbia un approccio basato sui diritti umani e che possa impedire che le stesse criticità si ripresentino in futuro”.

Il Parlamento italiano, invece, si è impegnato in questi mesi in un progetto di riforma dell'assistenza all'anziano che ha suscitato molte discussioni. E lo ha fatto ancora una volta durante un incontro nella Sala del Refettorio della Biblioteca della Camera dei Deputati dal titolo "La non autosufficienza dell'anziano è un problema di salute". L'appuntamento è stato promosso dal Coordinamento per il diritto alla sanità delle persone malate e non autosufficienti (CDSA) e ha visto la partecipazione di giuristi, esperti e rappresentanti delle associazioni.

Maria Grazia Breda, della Fondazione Promozione Sociale Torino ha dichiarato che “con questa iniziativa intendiamo rivolgere un appello a Governo e Parlamento affinché, attraverso i decreti attuativi, venga confermato il diritto alla tutela della salute e alla cura dei malati non autosufficienti, garantendo prima di tutto il loro status di utenti del servizio sanitario nazionale per le cure di lungo termine, di fatto negato dalla Legge Delega approvata il 23 marzo 2023, n. 33, Deleghe al Governo in materia di politiche in favore delle persone anziane”.

La Legge Delega è stata considerata una controriforma epocale e ha generato fin da subito gravi preoccupazioni nelle associazioni attive a livello nazionale, dalla Calabria alla Lombardia. Laura Valsecchi, di Medicina Democratica, ha sottolineato che “le prestazioni sociali (Leps), introdotte dalla Legge Delega devono rimanere prestazioni aggiuntive e non possono essere sostitutive delle prestazioni socio-sanitarie rientranti nei Lea, i Livelli essenziali di assistenza, garantiti dalle cure sanitarie anche perché questi Leps prevedono diritti condizionati alle risorse disponibili e alla valutazione socio-economica personale e familiare e che quindi non possono garantire certezza e continuità nell’assistenza sanitaria”. Le prestazioni socio-sanitarie Lea sono riconosciute come diritti acquisiti e imprescindibili in base alla normativa vigente.

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