Costume e Società

Anziani e isolamento sociale in Italia: Il 76% non partecipa ad attività sociali

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15 Ottobre 2024

Il 15% degli anziani in Italia, corrispondente a oltre 2 milioni di persone di età superiore ai 65 anni, vive in condizioni di isolamento sociale, come indicato da un recente studio dell'Istituto Superiore di Sanità (ISS) in occasione della Giornata Internazionale degli Anziani il 1 ottobre.

Questi dati allarmanti rivelano che, in una "settimana media", questi anziani non intrattengono contatti né telefonici né fisici con altre persone e non partecipano ad alcuna attività sociale presso centri di aggregazione, circoli o associazioni culturali. Questa situazione è particolarmente critica nelle regioni meridionali d'Italia, dove coinvolge quasi 1 anziano su 3.

L'ISS ha sottolineato come sia essenziale coinvolgere gli anziani in tutti gli aspetti dello sviluppo, compresa la loro partecipazione alla vita sociale, economica e politica, per ridurre le disuguaglianze e sostenere uno sviluppo sostenibile.

L'isolamento sociale può avere un impatto significativo sulla qualità della vita degli anziani, influendo negativamente sulla loro vita, sulle attività quotidiane e sul soddisfacimento dei bisogni essenziali. Studi precedenti hanno anche evidenziato una possibile correlazione tra isolamento sociale e un aumento del rischio di demenza.

La sorveglianza PASSI d'Argento è stata utilizzata per valutare il rischio di isolamento sociale e tiene conto sia della partecipazione a luoghi di aggregazione che degli incontri o delle telefonate con altre persone. I dati rivelano che il 16% degli anziani non ha interazioni sociali e il 76% non partecipa ad alcuna attività sociale.

L'isolamento sociale non discrimina tra uomini e donne ma è più diffuso tra coloro che hanno una bassa istruzione e affrontano difficoltà economiche. Inoltre, questo fenomeno è associato a una percezione negativa della salute, insoddisfazione nella vita, sintomi depressivi, ospedalizzazioni più frequenti, perdita di autonomia nelle attività quotidiane e abitudini alimentari poco salutari.

Per affrontare questo problema crescente, è essenziale promuovere la partecipazione sociale degli anziani, fornire supporto e adottare misure preventive per evitare l'isolamento sociale. Inoltre, è importante colmare il divario tecnologico, garantendo agli anziani l'accesso ai servizi online e alle risorse digitali che possono migliorare la loro qualità di vita.


Il 15% degli anziani in Italia, corrispondente a oltre 2 milioni di persone di età superiore ai 65 anni, vive in condizioni di isolamento sociale, come indicato da un recente studio dell'Istituto Superiore di Sanità (ISS) in occasione della Giornata Internazionale degli Anziani il 1 ottobre.

Questi dati allarmanti rivelano che, in una "settimana media", questi anziani non intrattengono contatti né telefonici né fisici con altre persone e non partecipano ad alcuna attività sociale presso centri di aggregazione, circoli o associazioni culturali. Questa situazione è particolarmente critica nelle regioni meridionali d'Italia, dove coinvolge quasi 1 anziano su 3.

L'ISS ha sottolineato come sia essenziale coinvolgere gli anziani in tutti gli aspetti dello sviluppo, compresa la loro partecipazione alla vita sociale, economica e politica, per ridurre le disuguaglianze e sostenere uno sviluppo sostenibile.

L'isolamento sociale può avere un impatto significativo sulla qualità della vita degli anziani, influendo negativamente sulla loro vita, sulle attività quotidiane e sul soddisfacimento dei bisogni essenziali. Studi precedenti hanno anche evidenziato una possibile correlazione tra isolamento sociale e un aumento del rischio di demenza.

La sorveglianza PASSI d'Argento è stata utilizzata per valutare il rischio di isolamento sociale e tiene conto sia della partecipazione a luoghi di aggregazione che degli incontri o delle telefonate con altre persone. I dati rivelano che il 16% degli anziani non ha interazioni sociali e il 76% non partecipa ad alcuna attività sociale.

L'isolamento sociale non discrimina tra uomini e donne ma è più diffuso tra coloro che hanno una bassa istruzione e affrontano difficoltà economiche. Inoltre, questo fenomeno è associato a una percezione negativa della salute, insoddisfazione nella vita, sintomi depressivi, ospedalizzazioni più frequenti, perdita di autonomia nelle attività quotidiane e abitudini alimentari poco salutari.

Per affrontare questo problema crescente, è essenziale promuovere la partecipazione sociale degli anziani, fornire supporto e adottare misure preventive per evitare l'isolamento sociale. Inoltre, è importante colmare il divario tecnologico, garantendo agli anziani l'accesso ai servizi online e alle risorse digitali che possono migliorare la loro qualità di vita.

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