Costume e Società

Assegno di cura per anziani: tutto quello che c'è da sapere

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18 Novembre 2024

Con il progressivo invecchiamento della popolazione italiana, il tema dell’assistenza agli anziani è sempre più centrale. Di conseguenza, sono in continuo aumento le famiglie che si trovano a dover gestire le spese per la cura dei propri cari, talvolta in maniera un po’ funambolica. Oltre alle agevolazioni sulle bollette e alle strategie che ognuno può mettere in atto a casa per risparmiare sulle spese generali, è in questo contesto che entra in gioco l’assegno di cura, un aiuto economico prezioso. Ma di cosa si tratta esattamente? Scopriamolo insieme!

Che cos'è l'assegno di cura?

L'assegno di cura è un sostegno economico introdotto nella seconda metà degli anni ‘90, erogato dalle regioni italiane e dagli enti locali, con l’obiettivo di aiutare le famiglie che si prendono cura di un anziano non autosufficiente. Questo contributo non è universale, ma varia in base alla regione di residenza e alle condizioni economiche e sanitarie del ricevente. Può essere utilizzato per pagare un assistente familiare, coprire le spese di assistenza domiciliare o altre forme di supporto necessarie per garantire una vita dignitosa alla persona assistita. 

A quanto ammonta l'assegno di cura?

L’importo dell'assegno di cura varia considerevolmente a seconda della regione e della situazione economica e sanitaria dell’assistito. In genere, il contributo può oscillare tra i 400 e i 1.200 euro al mese. Alcuni fattori che influenzano l’importo sono gli stessi che stabiliscono alla base chi può beneficiare dell’assegno di cura, vale a dire:

  • il grado di non autosufficienza e di eventuale disabilità dell’anziano, certificato da una commissione medica;
  • il reddito del nucleo familiare, valutato tramite l'ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente);
  • eventuali altre forme di assistenza già percepite, come l’indennità di accompagnamento;
  • la residenza nella regione che eroga il contributo. Ogni regione può aggiungere ulteriori criteri o agevolazioni per l’accesso all'assegno, come, ad esempio, agevolazioni per chi vive in zone disagiate o per famiglie con particolari condizioni economiche.
Questa variabilità rende importante informarsi presso i servizi di assistenza locale o sul sito web della propria regione per conoscere i dettagli specifici.

Assegno di cura durata

Una domanda che si sente frequentemente è quanto dura l'assegno di cura? Anche in questo caso, la risposta varia in base alla regione e alla situazione specifica. In linea di massima, l’assegno ha una durata annuale, ma può essere rinnovato previa valutazione medica che confermi il perdurare della condizione di non autosufficienza.

Alcune regioni offrono rinnovi automatici per casi particolarmente gravi, mentre altre richiedono una nuova domanda al termine di ogni periodo di erogazione. Anche in questo senso, è dunque fondamentale mantenersi aggiornati sulle modalità di rinnovo.

L’incidenza dell’assegno di cura sul reddito

Un altro dubbio molto comune è se l'assegno di cura fa reddito oppure no. La risposta dipende dall'uso che si fa del termine “reddito”. In generale, l'assegno di cura non viene considerato ai fini fiscali e, quindi, non va dichiarato nell’IRPEF. Tuttavia, può influire sul calcolo di altre prestazioni sociali o assistenziali, poiché potrebbe rientrare nell’ISEE. Per questo motivo, è consigliabile rivolgersi a un CAF o a un commercialista per valutare l’impatto specifico sulla propria situazione economica.

Conclusione

In un Paese in cui l’invecchiamento della popolazione è un fenomeno sempre più evidente, l'assegno di cura rappresenta una risorsa preziosa per le famiglie che assistono anziani non autosufficienti. Conoscere che cos'è l'assegno di cura, a quanto ammonta e come influisce sul reddito può fare la differenza nella gestione delle spese legate alla cura della persona. Vi invitiamo a informarvi presso le istituzioni locali per ottenere il massimo da questo sostegno, garantendo così una migliore qualità di vita ai vostri cari.

Con il progressivo invecchiamento della popolazione italiana, il tema dell’assistenza agli anziani è sempre più centrale. Di conseguenza, sono in continuo aumento le famiglie che si trovano a dover gestire le spese per la cura dei propri cari, talvolta in maniera un po’ funambolica. Oltre alle agevolazioni sulle bollette e alle strategie che ognuno può mettere in atto a casa per risparmiare sulle spese generali, è in questo contesto che entra in gioco l’assegno di cura, un aiuto economico prezioso. Ma di cosa si tratta esattamente? Scopriamolo insieme!

Che cos'è l'assegno di cura?

L'assegno di cura è un sostegno economico introdotto nella seconda metà degli anni ‘90, erogato dalle regioni italiane e dagli enti locali, con l’obiettivo di aiutare le famiglie che si prendono cura di un anziano non autosufficiente. Questo contributo non è universale, ma varia in base alla regione di residenza e alle condizioni economiche e sanitarie del ricevente. Può essere utilizzato per pagare un assistente familiare, coprire le spese di assistenza domiciliare o altre forme di supporto necessarie per garantire una vita dignitosa alla persona assistita. 

A quanto ammonta l'assegno di cura?

L’importo dell'assegno di cura varia considerevolmente a seconda della regione e della situazione economica e sanitaria dell’assistito. In genere, il contributo può oscillare tra i 400 e i 1.200 euro al mese. Alcuni fattori che influenzano l’importo sono gli stessi che stabiliscono alla base chi può beneficiare dell’assegno di cura, vale a dire:

  • il grado di non autosufficienza e di eventuale disabilità dell’anziano, certificato da una commissione medica;
  • il reddito del nucleo familiare, valutato tramite l'ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente);
  • eventuali altre forme di assistenza già percepite, come l’indennità di accompagnamento;
  • la residenza nella regione che eroga il contributo. Ogni regione può aggiungere ulteriori criteri o agevolazioni per l’accesso all'assegno, come, ad esempio, agevolazioni per chi vive in zone disagiate o per famiglie con particolari condizioni economiche.
Questa variabilità rende importante informarsi presso i servizi di assistenza locale o sul sito web della propria regione per conoscere i dettagli specifici.

Assegno di cura durata

Una domanda che si sente frequentemente è quanto dura l'assegno di cura? Anche in questo caso, la risposta varia in base alla regione e alla situazione specifica. In linea di massima, l’assegno ha una durata annuale, ma può essere rinnovato previa valutazione medica che confermi il perdurare della condizione di non autosufficienza.

Alcune regioni offrono rinnovi automatici per casi particolarmente gravi, mentre altre richiedono una nuova domanda al termine di ogni periodo di erogazione. Anche in questo senso, è dunque fondamentale mantenersi aggiornati sulle modalità di rinnovo.

L’incidenza dell’assegno di cura sul reddito

Un altro dubbio molto comune è se l'assegno di cura fa reddito oppure no. La risposta dipende dall'uso che si fa del termine “reddito”. In generale, l'assegno di cura non viene considerato ai fini fiscali e, quindi, non va dichiarato nell’IRPEF. Tuttavia, può influire sul calcolo di altre prestazioni sociali o assistenziali, poiché potrebbe rientrare nell’ISEE. Per questo motivo, è consigliabile rivolgersi a un CAF o a un commercialista per valutare l’impatto specifico sulla propria situazione economica.

Conclusione

In un Paese in cui l’invecchiamento della popolazione è un fenomeno sempre più evidente, l'assegno di cura rappresenta una risorsa preziosa per le famiglie che assistono anziani non autosufficienti. Conoscere che cos'è l'assegno di cura, a quanto ammonta e come influisce sul reddito può fare la differenza nella gestione delle spese legate alla cura della persona. Vi invitiamo a informarvi presso le istituzioni locali per ottenere il massimo da questo sostegno, garantendo così una migliore qualità di vita ai vostri cari.

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