Costume e Società

Assegno universale per gli anziani non autosufficienti: tutto quello che devi sapere

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16 Ottobre 2024

Con l’assegno universale per gli anziani non autosufficienti, l’assegno di accompagnamento dell’Inps viene abolito ma si apre una nuova prospettiva per le famiglie italiane che devono affrontare le sfide legate all’assistenza dei propri cari. La nuova legge delega 33/2023, entrata in vigore il 31 marzo, introduce significative innovazioni per migliorare le condizioni di vita degli anziani e delle loro famiglie, garantendo un aiuto economico e una migliore gestione dei servizi di assistenza. Vediamo in dettaglio cosa prevede la normativa voluta dal governo e come essa cambierà la vita delle persone con limitata capacità di autogestione.

L’assegno universale per gli anziani non autosufficienti è un sostegno economico che la legge 33/2023 prevede di attuare, in modo sperimentale e graduale, per oltre 2,8 milioni di anziani non autosufficienti in Italia. Questo sostegno non sarà condizionato al reddito, ma erogato in base alla specifica necessità assistenziale, e potrà essere scelto dal beneficiario sotto forma di denaro e servizi.

La nuova prestazione universale sarà riservata inizialmente ai 1,4 milioni di anziani non autosufficienti e che già ricevono l’indennità di accompagnamento, che per il 2023 sarà di 527,16 euro al mese. Il nuovo assegno sostituirà l’indennità di accompagnamento.

Le condizioni sanitarie per l’indennità di accompagnamento non cambieranno: l’incapacità di fare da soli le cose di tutti i giorni. Però, l’articolo 4 della legge delega stabilisce una semplificazione e integrazione delle procedure di verifica e valutazione della non autosufficienza, facilitando la riunificazione dei processi sotto un’unica autorità su tutto il territorio nazionale.

Come si valuta la non autosufficienza dell’anziano?


La valutazione multidimensionale della persona anziana è un punto fondamentale della legge delega, che prevede la presa in carico dell’individuo presso i Punti unici di accesso (Pua) per la definizione di un Piano assistenziale individualizzato (Pai), al fine di verificare i suoi bisogni sanitari e socio assistenziali. 

Quali sono le novità in materia di agevolazioni contributive e fiscali?


Con la legge 33/2023 si vuole fare un’analisi e un riassetto degli incentivi economici e fiscali, anche modificando le percentuali e i tempi di validità degli stessi incentivi. Lo scopo è rendere regolare il lavoro di assistenza svolto da colf a casa della persona non autosufficiente, con corsi formativi specifici per questa professione.

Quando entrerà in vigore la nuova legge?


La legge delega stabilisce che i decreti di attuazione dovranno essere adottati entro il 31 gennaio 2024 e poi inviati alle Camere per un parere che dovrà essere espresso in 30 giorni. Entro un anno dalla loro entrata in vigore, il Governo potrà modificare e integrare le disposizioni.

I caregiver familiari


La legge 33/2023 si occupa anche delle condizioni di vita dei caregiver familiari, cioè coloro che assistono i propri familiari non autosufficienti. Sono previste misure per riconoscere le competenze professionali acquisite durante l’esperienza fatta e forme di coinvolgimento nella programmazione sociale, sociosanitaria e sanitaria a livello nazionale, regionale e locale.

Invecchiamento attivo


Tra i scopi della legge 33/2023 c’è quello di combattere la solitudine sociale e la deprivazione relazionale, fenomeni che riguardano soprattutto gli anziani non autosufficienti. Con una serie di decreti attuativi che dovranno essere adottati entro il 31 gennaio 2024, la legge vuole favorire l’invecchiamento attivo, migliorare l’assistenza sociale, sanitaria e sociosanitaria e assicurare la sostenibilità economica e la flessibilità dei servizi di cura e assistenza a lungo termine.


Con l’assegno universale per gli anziani non autosufficienti, l’assegno di accompagnamento dell’Inps viene abolito ma si apre una nuova prospettiva per le famiglie italiane che devono affrontare le sfide legate all’assistenza dei propri cari. La nuova legge delega 33/2023, entrata in vigore il 31 marzo, introduce significative innovazioni per migliorare le condizioni di vita degli anziani e delle loro famiglie, garantendo un aiuto economico e una migliore gestione dei servizi di assistenza. Vediamo in dettaglio cosa prevede la normativa voluta dal governo e come essa cambierà la vita delle persone con limitata capacità di autogestione.

L’assegno universale per gli anziani non autosufficienti è un sostegno economico che la legge 33/2023 prevede di attuare, in modo sperimentale e graduale, per oltre 2,8 milioni di anziani non autosufficienti in Italia. Questo sostegno non sarà condizionato al reddito, ma erogato in base alla specifica necessità assistenziale, e potrà essere scelto dal beneficiario sotto forma di denaro e servizi.

La nuova prestazione universale sarà riservata inizialmente ai 1,4 milioni di anziani non autosufficienti e che già ricevono l’indennità di accompagnamento, che per il 2023 sarà di 527,16 euro al mese. Il nuovo assegno sostituirà l’indennità di accompagnamento.

Le condizioni sanitarie per l’indennità di accompagnamento non cambieranno: l’incapacità di fare da soli le cose di tutti i giorni. Però, l’articolo 4 della legge delega stabilisce una semplificazione e integrazione delle procedure di verifica e valutazione della non autosufficienza, facilitando la riunificazione dei processi sotto un’unica autorità su tutto il territorio nazionale.

Come si valuta la non autosufficienza dell’anziano?


La valutazione multidimensionale della persona anziana è un punto fondamentale della legge delega, che prevede la presa in carico dell’individuo presso i Punti unici di accesso (Pua) per la definizione di un Piano assistenziale individualizzato (Pai), al fine di verificare i suoi bisogni sanitari e socio assistenziali. 

Quali sono le novità in materia di agevolazioni contributive e fiscali?


Con la legge 33/2023 si vuole fare un’analisi e un riassetto degli incentivi economici e fiscali, anche modificando le percentuali e i tempi di validità degli stessi incentivi. Lo scopo è rendere regolare il lavoro di assistenza svolto da colf a casa della persona non autosufficiente, con corsi formativi specifici per questa professione.

Quando entrerà in vigore la nuova legge?


La legge delega stabilisce che i decreti di attuazione dovranno essere adottati entro il 31 gennaio 2024 e poi inviati alle Camere per un parere che dovrà essere espresso in 30 giorni. Entro un anno dalla loro entrata in vigore, il Governo potrà modificare e integrare le disposizioni.

I caregiver familiari


La legge 33/2023 si occupa anche delle condizioni di vita dei caregiver familiari, cioè coloro che assistono i propri familiari non autosufficienti. Sono previste misure per riconoscere le competenze professionali acquisite durante l’esperienza fatta e forme di coinvolgimento nella programmazione sociale, sociosanitaria e sanitaria a livello nazionale, regionale e locale.

Invecchiamento attivo


Tra i scopi della legge 33/2023 c’è quello di combattere la solitudine sociale e la deprivazione relazionale, fenomeni che riguardano soprattutto gli anziani non autosufficienti. Con una serie di decreti attuativi che dovranno essere adottati entro il 31 gennaio 2024, la legge vuole favorire l’invecchiamento attivo, migliorare l’assistenza sociale, sanitaria e sociosanitaria e assicurare la sostenibilità economica e la flessibilità dei servizi di cura e assistenza a lungo termine.

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