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Bonus legge 104 per chi assiste: requisiti e agevolazioni previste

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26 Marzo 2025

Secondo un'indagine Istat, in Italia, circa 3 milioni di persone si occupano di assistenza a familiari disabili o anziani non autosufficienti. Un numero che dimostra quanto il duro lavoro del caregiver sia cruciale per il benessere dei propri cari, ma anche per la società in generale. Se anche voi siete tra coloro che assistono un familiare con disabilità o una condizione di non autosufficienza, è importante sapere a quali agevolazioni avete diritto in un momento così delicato. In questo articolo, esploreremo il bonus legge 104 per chi assiste, le novità introdotte negli ultimi anni, e tutto ciò che spetta a chi si trova in questa situazione.

Legge 104 bonus caregiver: cos'è 

La legge 104 è una normativa italiana che offre diverse agevolazioni a chi assiste un familiare con disabilità, ma anche a chi vive una condizione di disabilità diretta. In particolare, il bonus previsto dalla legge 104 per chi assiste un disabile è stato introdotto per alleviare il carico economico e fisico che i caregiver affrontano quotidianamente. L'idea di offrire supporto a chi si occupa di assistenza nasce dall'esigenza di riconoscere il valore al lavoro di cura non retribuito che molte persone, in particolare familiari, svolgono senza un adeguato riconoscimento. La legge 104 prevede diverse tipologie di aiuti, inclusi vantaggi fiscali, permessi lavorativi, ma anche contributi economici, la cui applicazione è stata estesa e aggiornata nel corso degli anni.

Bonus legge 104 per chi assiste: a chi spetta?

Ma a chi spetta esattamente il bonus della legge 104? Vediamo i requisiti principali.

  • Persone disabili in situazione di gravità. Per poter beneficiare del bonus, il familiare da assistere deve essere riconosciuto come disabile grave secondo i parametri definiti dalla legge 104.
  • Il caregiver. Possono fare richiesta del bonus coloro che sono direttamente coinvolti nell'assistenza, che siano coniugi, figli, genitori o fratelli del disabile. Ad esempio, un figlio disoccupato che assiste il genitore disabile può accedere ai bonus previsti, così come i familiari che si trovano a dover ridurre la propria attività lavorativa per assistere il proprio congiunto.
  • Modalità di assistenza. Il caregiver deve effettivamente fornire assistenza continuativa. Non basta essere un familiare, ma è necessario che il disabile si trovi in uno stato di bisogno tale da richiedere un supporto quotidiano per attività quotidiane come l'igiene, l'alimentazione o il movimento.

Cosa spetta a chi assiste un familiare con la 104?

I bonus della legge 104 per chi assiste un disabile variano in base a diversi fattori, tra cui la gravità della disabilità, il reddito del caregiver, e la regione in cui si risiede. Ecco una panoramica delle principali misure economiche previste in casi di invalidità.

  1. Indennità di accompagnamento (per disabili gravi)
    L'indennità di accompagnamento rappresenta un aiuto diretto al disabile erogato dall'INPS. Questo contributo economico è destinato a chi si trova in condizioni di non autosufficienza grave, indipendentemente dal reddito. Anche se l'indennità di accompagnamento è destinata al disabile, è il caregiver che di fatto ne beneficia, poiché è lui o lei che si occupa della gestione delle attività quotidiane e delle necessità legate alla condizione del familiare. L'importo dell'indennità varia si calcola su diversi parametri, primo tra gli altri il livello di necessità di assistenza continua giornaliera.

  2. Bonus caregiver familiare
    A partire dal 2020, alcuni comuni e regioni italiane hanno iniziato a erogare un sostegno economico per il caregiver familiare, cioè la persona che assiste un familiare con disabilità, senza l’intermediazione di strutture sanitarie. Questo bonus della legge 104 per chi assiste è pensato quindi per ridurre il carico economico e psicologico associato a questo ruolo. Le cifre variano a seconda del comune e della regione, ma si aggirano intorno ai €500-€1.000 al mese. In alcuni casi, può trattarsi di un contributo una tantum, mentre in altre situazioni è previsto un supporto mensile. È necessario fornire una documentazione che attesti l’assistenza costante e il livello di disabilità del familiare.

  3. Congedo straordinario retribuito (L. 104/92)
    Anche se non è un bonus economico diretto, tra le misure bonus della legge 104 vi è anche il congedo straordinario retribuito, il quale consente al caregiver di assentarsi dal lavoro per assistere un familiare con disabilità grave, godendo di una retribuzione durante il periodo di congedo. Se la persona disabile è un familiare convivente, il congedo straordinario ha la durata di 2 anni e può essere usufruito in modo frazionato. La retribuzione è completa, anche se dipende dal contratto di lavoro del caregiver familiare. È possibile chiedere questo congedo sia per sé che per assistere altri familiari, come genitori, figli, coniugi o fratelli, a seconda del grado di parentela e della gravità della disabilità.

  4. Credito d'imposta per assistenza domiciliare
    Esiste anche un credito d'imposta per le spese sostenute per l’assistenza domiciliare, che può essere utilizzato per l’assunzione di un caregiver professionale o per l’acquisto di attrezzature, servizi e ausili per disabili che migliorano la qualità della vita dell'assistito. L'importo del credito d'imposta dipende dalle spese effettivamente sostenute per i servizi di assistenza. In generale, è possibile ottenere un recupero fiscale fino al 19% delle spese, con un massimo annuale che varia tra €500 e €1.000, in base al reddito e alla tipologia di spese sostenute.
È importante ricordare che questi bonus sono temporanei e possono essere modificati o rinnovati su base annuale, a seconda della disponibilità di fondi pubblici.

Conclusione

È fondamentale che i caregiver familiari si informino su tutte le opportunità a loro disposizione offerti dalla legge 104, verificando i requisiti e le modalità di richiesta presso gli enti locali, i comuni o l'INPS. In questo modo, è possibile ottenere il sostegno necessario per continuare a offrire assistenza ai propri cari con disabilità senza dover affrontare da soli il pesante fardello economico.

Secondo un'indagine Istat, in Italia, circa 3 milioni di persone si occupano di assistenza a familiari disabili o anziani non autosufficienti. Un numero che dimostra quanto il duro lavoro del caregiver sia cruciale per il benessere dei propri cari, ma anche per la società in generale. Se anche voi siete tra coloro che assistono un familiare con disabilità o una condizione di non autosufficienza, è importante sapere a quali agevolazioni avete diritto in un momento così delicato. In questo articolo, esploreremo il bonus legge 104 per chi assiste, le novità introdotte negli ultimi anni, e tutto ciò che spetta a chi si trova in questa situazione.

Legge 104 bonus caregiver: cos'è 

La legge 104 è una normativa italiana che offre diverse agevolazioni a chi assiste un familiare con disabilità, ma anche a chi vive una condizione di disabilità diretta. In particolare, il bonus previsto dalla legge 104 per chi assiste un disabile è stato introdotto per alleviare il carico economico e fisico che i caregiver affrontano quotidianamente. L'idea di offrire supporto a chi si occupa di assistenza nasce dall'esigenza di riconoscere il valore al lavoro di cura non retribuito che molte persone, in particolare familiari, svolgono senza un adeguato riconoscimento. La legge 104 prevede diverse tipologie di aiuti, inclusi vantaggi fiscali, permessi lavorativi, ma anche contributi economici, la cui applicazione è stata estesa e aggiornata nel corso degli anni.

Bonus legge 104 per chi assiste: a chi spetta?

Ma a chi spetta esattamente il bonus della legge 104? Vediamo i requisiti principali.

  • Persone disabili in situazione di gravità. Per poter beneficiare del bonus, il familiare da assistere deve essere riconosciuto come disabile grave secondo i parametri definiti dalla legge 104.
  • Il caregiver. Possono fare richiesta del bonus coloro che sono direttamente coinvolti nell'assistenza, che siano coniugi, figli, genitori o fratelli del disabile. Ad esempio, un figlio disoccupato che assiste il genitore disabile può accedere ai bonus previsti, così come i familiari che si trovano a dover ridurre la propria attività lavorativa per assistere il proprio congiunto.
  • Modalità di assistenza. Il caregiver deve effettivamente fornire assistenza continuativa. Non basta essere un familiare, ma è necessario che il disabile si trovi in uno stato di bisogno tale da richiedere un supporto quotidiano per attività quotidiane come l'igiene, l'alimentazione o il movimento.

Cosa spetta a chi assiste un familiare con la 104?

I bonus della legge 104 per chi assiste un disabile variano in base a diversi fattori, tra cui la gravità della disabilità, il reddito del caregiver, e la regione in cui si risiede. Ecco una panoramica delle principali misure economiche previste in casi di invalidità.

  1. Indennità di accompagnamento (per disabili gravi)
    L'indennità di accompagnamento rappresenta un aiuto diretto al disabile erogato dall'INPS. Questo contributo economico è destinato a chi si trova in condizioni di non autosufficienza grave, indipendentemente dal reddito. Anche se l'indennità di accompagnamento è destinata al disabile, è il caregiver che di fatto ne beneficia, poiché è lui o lei che si occupa della gestione delle attività quotidiane e delle necessità legate alla condizione del familiare. L'importo dell'indennità varia si calcola su diversi parametri, primo tra gli altri il livello di necessità di assistenza continua giornaliera.

  2. Bonus caregiver familiare
    A partire dal 2020, alcuni comuni e regioni italiane hanno iniziato a erogare un sostegno economico per il caregiver familiare, cioè la persona che assiste un familiare con disabilità, senza l’intermediazione di strutture sanitarie. Questo bonus della legge 104 per chi assiste è pensato quindi per ridurre il carico economico e psicologico associato a questo ruolo. Le cifre variano a seconda del comune e della regione, ma si aggirano intorno ai €500-€1.000 al mese. In alcuni casi, può trattarsi di un contributo una tantum, mentre in altre situazioni è previsto un supporto mensile. È necessario fornire una documentazione che attesti l’assistenza costante e il livello di disabilità del familiare.

  3. Congedo straordinario retribuito (L. 104/92)
    Anche se non è un bonus economico diretto, tra le misure bonus della legge 104 vi è anche il congedo straordinario retribuito, il quale consente al caregiver di assentarsi dal lavoro per assistere un familiare con disabilità grave, godendo di una retribuzione durante il periodo di congedo. Se la persona disabile è un familiare convivente, il congedo straordinario ha la durata di 2 anni e può essere usufruito in modo frazionato. La retribuzione è completa, anche se dipende dal contratto di lavoro del caregiver familiare. È possibile chiedere questo congedo sia per sé che per assistere altri familiari, come genitori, figli, coniugi o fratelli, a seconda del grado di parentela e della gravità della disabilità.

  4. Credito d'imposta per assistenza domiciliare
    Esiste anche un credito d'imposta per le spese sostenute per l’assistenza domiciliare, che può essere utilizzato per l’assunzione di un caregiver professionale o per l’acquisto di attrezzature, servizi e ausili per disabili che migliorano la qualità della vita dell'assistito. L'importo del credito d'imposta dipende dalle spese effettivamente sostenute per i servizi di assistenza. In generale, è possibile ottenere un recupero fiscale fino al 19% delle spese, con un massimo annuale che varia tra €500 e €1.000, in base al reddito e alla tipologia di spese sostenute.
È importante ricordare che questi bonus sono temporanei e possono essere modificati o rinnovati su base annuale, a seconda della disponibilità di fondi pubblici.

Conclusione

È fondamentale che i caregiver familiari si informino su tutte le opportunità a loro disposizione offerti dalla legge 104, verificando i requisiti e le modalità di richiesta presso gli enti locali, i comuni o l'INPS. In questo modo, è possibile ottenere il sostegno necessario per continuare a offrire assistenza ai propri cari con disabilità senza dover affrontare da soli il pesante fardello economico.

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