Costume e Società

Co-housing intergenerazionale e alfabetizzazione digitale tra le iniziative che mirano a ridurre l’isolamento degli anziani

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17 Ottobre 2024

Sostenere iniziative e strategie per ridurre l’isolamento e l’esclusione sociale, incoraggiare l’eliminazione delle barriere che ostacolano l’attività fisica, stimolare l’interazione e la cooperazione tra le generazioni, creare nuovi modelli di abitazione e di convivenza solidale in casa, promuovere l’educazione digitale e l’utilizzo di nuove tecnologie.

La Legge 33/2023, entrata in vigore il 31 marzo scorso, che affida al governo la riforma delle politiche a sostegno delle persone anziane per realizzare l’obiettivo esplicitamente indicato dal Pnrr, se da un lato si basa sugli interventi per gli anziani non autosufficienti - a cominciare dall’introduzione di una prestazione universale modulata in base al singolo bisogno assistenziale - prevede anche molte iniziative, come quelle sopra menzionate, previste per le persone ancora in grado di badare a se stesse e da attuare mediante decreti emanati entro il 31 gennaio 2024 . Una scelta che riguarderà un pubblico sempre più ampio di connazionali, se si considera che nel 2022 gli ultra sessantacinquenni erano oltre 24 milioni e che la loro incidenza sulla popolazione totale è destinata a crescere.

La gran parte delle indicazioni sono espresse direttamente nell’articolo 2, relativo ai principi e criteri direttivi generali a cui dovrà adeguarsi il governo: indicazioni che attualmente, per precisa prescrizione della legge 33, saranno però finanziate solo dagli attuali stanziamenti.

Per la cultura della salute e della prevenzione, come detto, dovranno essere previste campagne informative apposite: l’obiettivo dovrà essere quello di conservare le capacità fisiche, intellettive, lavorative e sociali anche attraverso l’attività sportiva.

Si prevedono nuove forme di domiciliarità e di coabitazione solidale domiciliare per promuovere le occasioni d’incontro e socializzazione degli anziani. Un esempio sarebbe il  senior co-housing, un modello abitativo sempre più diffuso negli Stati Uniti e in Europa, in cui si condividono spazi comuni e servizi, prevedendo spazi per l’assistenza medica, la ginnastica e altre attività legate all’età avanzata. Nella legge 33/2023 si trovano alcune indicazioni per promuovere il co-housing intergenerazionale, un modello abitativo che prevede la convivenza di persone e famiglie di età diverse, come giovani coppie con figli, anziani e pensionati, famiglie monoparentali e single. Questa forma di coabitazione solidale ha benefici per tutte le generazioni che la praticano. In Italia, il co-housing intergenerazionale è ancora poco sviluppato.

Il riconoscimento della persona anziana sarà fondamentale, e per questo si dovrà incentivare, come negli esempi appena menzionati, l’incontro, lo scambio e la solidarietà intergenerazionale, anche con l’obiettivo di valorizzare la conoscenza e la trasmissione del patrimonio culturale, linguistico e dialettale.
Per stimolare la solidarietà e la coesione tra generazioni si valorizzeranno, per gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado, le esperienze rilevanti di volontariato per il riconoscimento di crediti formativi scolastici, e per gli studenti universitari, le attività realizzate in convenzione tra atenei e le strutture residenziali, semiresidenziali o a domicilio, anche in questo caso con il riconoscimento di crediti formativi universitari.


Sostenere iniziative e strategie per ridurre l’isolamento e l’esclusione sociale, incoraggiare l’eliminazione delle barriere che ostacolano l’attività fisica, stimolare l’interazione e la cooperazione tra le generazioni, creare nuovi modelli di abitazione e di convivenza solidale in casa, promuovere l’educazione digitale e l’utilizzo di nuove tecnologie.

La Legge 33/2023, entrata in vigore il 31 marzo scorso, che affida al governo la riforma delle politiche a sostegno delle persone anziane per realizzare l’obiettivo esplicitamente indicato dal Pnrr, se da un lato si basa sugli interventi per gli anziani non autosufficienti - a cominciare dall’introduzione di una prestazione universale modulata in base al singolo bisogno assistenziale - prevede anche molte iniziative, come quelle sopra menzionate, previste per le persone ancora in grado di badare a se stesse e da attuare mediante decreti emanati entro il 31 gennaio 2024 . Una scelta che riguarderà un pubblico sempre più ampio di connazionali, se si considera che nel 2022 gli ultra sessantacinquenni erano oltre 24 milioni e che la loro incidenza sulla popolazione totale è destinata a crescere.

La gran parte delle indicazioni sono espresse direttamente nell’articolo 2, relativo ai principi e criteri direttivi generali a cui dovrà adeguarsi il governo: indicazioni che attualmente, per precisa prescrizione della legge 33, saranno però finanziate solo dagli attuali stanziamenti.

Per la cultura della salute e della prevenzione, come detto, dovranno essere previste campagne informative apposite: l’obiettivo dovrà essere quello di conservare le capacità fisiche, intellettive, lavorative e sociali anche attraverso l’attività sportiva.

Si prevedono nuove forme di domiciliarità e di coabitazione solidale domiciliare per promuovere le occasioni d’incontro e socializzazione degli anziani. Un esempio sarebbe il  senior co-housing, un modello abitativo sempre più diffuso negli Stati Uniti e in Europa, in cui si condividono spazi comuni e servizi, prevedendo spazi per l’assistenza medica, la ginnastica e altre attività legate all’età avanzata. Nella legge 33/2023 si trovano alcune indicazioni per promuovere il co-housing intergenerazionale, un modello abitativo che prevede la convivenza di persone e famiglie di età diverse, come giovani coppie con figli, anziani e pensionati, famiglie monoparentali e single. Questa forma di coabitazione solidale ha benefici per tutte le generazioni che la praticano. In Italia, il co-housing intergenerazionale è ancora poco sviluppato.

Il riconoscimento della persona anziana sarà fondamentale, e per questo si dovrà incentivare, come negli esempi appena menzionati, l’incontro, lo scambio e la solidarietà intergenerazionale, anche con l’obiettivo di valorizzare la conoscenza e la trasmissione del patrimonio culturale, linguistico e dialettale.
Per stimolare la solidarietà e la coesione tra generazioni si valorizzeranno, per gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado, le esperienze rilevanti di volontariato per il riconoscimento di crediti formativi scolastici, e per gli studenti universitari, le attività realizzate in convenzione tra atenei e le strutture residenziali, semiresidenziali o a domicilio, anche in questo caso con il riconoscimento di crediti formativi universitari.

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