Salute e benessere

Coronavirus, come proteggere i nostri anziani dal contagio e dalle truffe

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28 Ottobre 2024

Sono ancora poche le informazioni certe a proposito del nuovo coronavirus, che negli ultimi giorni si sta diffondendo rapidamente nelle regioni settentrionali del nostro paese. Una delle certezze di cui la medicina dispone finora, tuttavia, è che le persone anziane sono quelle che corrono i rischi maggiori in questa situazione di emergenza. 

La Società Italiana di Geriatria e Gerontologia (SIGG) ha chiarito nei giorni scorsi che il virus rappresenta un pericolo maggiore per gli anziani non tanto perché il rischio di contagio sia più elevato in questa fascia della popolazione, ma perché l’abbassamento delle difese immunitarie e la presenza di malattie croniche possono determinare negli anziani un’infezione molto più grave. Sebbene vi siano stati dei decessi tra i giovani, le casistiche provenienti dalla Cina, confermano che i pazienti deceduti a causa del virus sono per la maggior parte anziani.

Misure di prevenzione per gli anziani


Le precauzioni e le misure di prevenzione indicate dalle autorità sanitarie per tutti i cittadini, devono pertanto essere osservate con un’attenzione ancora maggiore non solo da parte delle persone anziane, ma anche da parte dei caregiver familiari e di tutti gli operatori che se ne prendono cura quotidianamente. A questo proposito la Società Italiana di Geriatria e Gerontologia ha diffuso un elenco di raccomandazioni rivolte in particolare agli anziani e ai caregiver:

1.Informarsi esclusivamente da fonti ufficiali, come le disposizioni e le comunicazioni ministeriali, e ignorare qualsiasi invito a utilizzare mezzi terapeutici o preventivi non ufficialmente confermati.
2.Evitare di esporsi al freddo, in quanto facilita la diffusione del virus.
3.Conoscere i sintomi e valutarli attentamente, senza però farsi prendere dal panico. I sintomi tipici sono: febbre, debolezza con eventuali dolori muscolari e, meno frequentemente, tosse secca. Difficoltà respiratoria e tosse grassa non sono sintomi comuni all’esordio, ma compaiono in un secondo momento. Poiché si tratta di sintomi comuni anche ad altre patologie, infettive e non, non bisogna allarmarsi, ma consultare il proprio medico e ricostruire attentamente i contatti avuti.
4.Seguire scrupolosamente qualsiasi misura suggerita dal Ministero della Salute e dal medico, anche se comporta una limitazione delle attività personali dei contatti sociali. 
5.Limitare il più possibile le occasioni di contagio e prestare particolare attenzione ai sintomi iniziali: febbre, debolezza e dolori muscolari, tosse secca, in particolare i primi due.

Raffaele Antonelli Incalzi, presidente della SIGG, ha ribadito che «Agli anziani ora si richiede una maggiore attenzione verso se stessi» e ha fornito inoltre ulteriori suggerimenti rivolti in particolar modo agli over 65 e a chi se ne prende cura. A cominciare dalle patologie croniche che negli anziani possono causare una grave infezione in caso di contagio. Tra queste sono da annoverare la broncopneumopatia cronica ostruttiva, il diabete e lo scompenso cardiaco. La presenza di malattie croniche può inoltre ostacolare il riconoscimento dei primi sintomi del virus, e per questo è importante fare molta attenzione a segnali come affaticamento e dolori muscolari.

Alcune delle misure diffuse dal Ministero della Salute per evitare il contagio sono valide per tutti i cittadini, ma a maggior ragione devono essere osservate scrupolosamente da parte degli anziani. Come quella di evitare i luoghi affollati e di lavare spesso le mani o igienizzarle con i disinfettanti appositi. Non portare le mani alla bocca per tossire o starnutire, specialmente se non si ha modo di lavarle immediatamente, ma utilizzare un fazzoletto. 

In presenza di sintomi sospetti, è opportuno evitare di recarsi personalmente allo studio del proprio medico. È invece consigliabile telefonare al medico per descrivere i propri sintomi e segnalare ogni contatto con persone che potrebbero avere contratto il virus. Non bisogna sospendere o modificare le terapie in corso senza aver ricevuto il parere favorevole del medico.

Proprio perché il sistema immunitario degli anziani presenta solitamente una maggiore fragilità, le visite a casa dovrebbero essere limitate a poche persone o ai familiari più stretti, in modo da contenere al massimo le probabilità di contatto con persone infette. Dato che il virus è sensibile ai prodotti per la pulizia della casa e in particolare all’alcol, è consigliabile igienizzare l’ambiente domestico dopo aver ricevuto delle visite.

La prevenzione nelle Case di Riposo, RSA e Case Famiglia


Tutte le regioni del Nord Italia hanno emesso delle ordinanze che prevedono delle speciali restrizioni all’attività degli esercizi commerciali e dei luoghi pubblici e aperti al pubblico. Rientrano fra queste le limitazioni per l’accesso dei visitatori degli ospedali e nelle altre strutture sanitarie residenziali e semiresidenziali come le RSA e le Case di Riposo, le Case famiglia e le Comunità Alloggio per Anziani.

La raccomandazione del Ministero della Salute è quella di limitare le visite allo stretto necessario e ad una sola persona per ciascun paziente al giorno. Molte strutture stanno però rafforzando tali misure preventive, ad esempio vietando l’ingresso a tutti coloro per provengono dalle aree sottoposte a misure di contenimento e a coloro che manifestino sintomi influenzali. Alcune strutture hanno sospeso tutte le attività di gruppo, comprese le celebrazioni religiose. In alcuni casi è stato temporaneamente vietato l’accesso da parte di tutti i visitatori esterni come i parenti, i volontari e i fornitori. 

Le ordinanze, inoltre, raccomandano al personale sanitario e tecnico (OSS) di applicare scrupolosamente le misure di prevenzione per la diffusione delle infezioni per via respiratoria e le indicazioni contenute nella circolare ministeriale sulle le procedure di sanificazione e disinfezione degli ambienti.

Attenzione alle truffe


In queste drammatiche ore di emergenza sanitaria si sono purtroppo verificati, nelle regioni interessate dal contagio, dei vergognosi casi di sciacallaggio, nella forma della truffa ai danni delle persone più anziane. Alcuni soggetti, fingendosi addetti dell’Ats oppure indossando la divisa della Croce Rossa, si sarebbero introdotti in casa di alcuni anziani con il pretesto di eseguire dei controlli sanitari, ma con il reale intento di sottrarre denaro oppure oggetti di valore.

L’assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera, ha invitato i cittadini a prestare la massima attenzione. Ha inoltre ricordato che l’équipe autorizzata ai controlli a domicilio è sempre accompagnata da un medico o da un carabiniere e che il loro intervento è in di norma richiesto dal cittadino. E’ opportuno pertanto sensibilizzare le persone anziane sul pericolo della truffa e sulle modalità con cui si svolge, invitando a chiamare subito il 112 per segnalare alle forze dell’ordine ogni attività sospetta.

Anche la CRI - Comitato regionale di Lombardia informa che non è stata disposta dall’associazione nessuna attività porta a porta per effettuare ai cittadini il tampone per rilevare il contagio da coronavirus, e ribadisce l’invito a non accogliere in casa persone che si presentino indossando la divisa della Croce Rossa e segnalare tempestivamente questi episodi al 112. 

Anche nel mantovano sono state segnalate truffe analoghe, ma in questo caso si tratta di persone che cercano di introdursi nelle abitazioni non solo con la scusa di eseguire i test per rilevare il virus, ma anche di sanificare le abitazioni e le banconote, le quali passando di mano in mano sarebbero, a detta dei truffatori, un pericoloso veicolo di contagio. I truffatori si presentano vestiti da soccorritori e mentre uno di essi esegue il finto tampone, gli altri sottraggono alla vittima denaro e altri valori.  

Ricordiamo infine a tutti i cittadini che presentano sintomi ascrivibili a patologie respiratorie, che non è opportuno recarsi di persona al pronto soccorso, ma occorre chiamare il numero 1500, oppure l’Asl o il proprio medico di base. Bisogna invece chiamare il 112 solo in caso di reale urgenza.


Sono ancora poche le informazioni certe a proposito del nuovo coronavirus, che negli ultimi giorni si sta diffondendo rapidamente nelle regioni settentrionali del nostro paese. Una delle certezze di cui la medicina dispone finora, tuttavia, è che le persone anziane sono quelle che corrono i rischi maggiori in questa situazione di emergenza. 

La Società Italiana di Geriatria e Gerontologia (SIGG) ha chiarito nei giorni scorsi che il virus rappresenta un pericolo maggiore per gli anziani non tanto perché il rischio di contagio sia più elevato in questa fascia della popolazione, ma perché l’abbassamento delle difese immunitarie e la presenza di malattie croniche possono determinare negli anziani un’infezione molto più grave. Sebbene vi siano stati dei decessi tra i giovani, le casistiche provenienti dalla Cina, confermano che i pazienti deceduti a causa del virus sono per la maggior parte anziani.

Misure di prevenzione per gli anziani


Le precauzioni e le misure di prevenzione indicate dalle autorità sanitarie per tutti i cittadini, devono pertanto essere osservate con un’attenzione ancora maggiore non solo da parte delle persone anziane, ma anche da parte dei caregiver familiari e di tutti gli operatori che se ne prendono cura quotidianamente. A questo proposito la Società Italiana di Geriatria e Gerontologia ha diffuso un elenco di raccomandazioni rivolte in particolare agli anziani e ai caregiver:

1.Informarsi esclusivamente da fonti ufficiali, come le disposizioni e le comunicazioni ministeriali, e ignorare qualsiasi invito a utilizzare mezzi terapeutici o preventivi non ufficialmente confermati.
2.Evitare di esporsi al freddo, in quanto facilita la diffusione del virus.
3.Conoscere i sintomi e valutarli attentamente, senza però farsi prendere dal panico. I sintomi tipici sono: febbre, debolezza con eventuali dolori muscolari e, meno frequentemente, tosse secca. Difficoltà respiratoria e tosse grassa non sono sintomi comuni all’esordio, ma compaiono in un secondo momento. Poiché si tratta di sintomi comuni anche ad altre patologie, infettive e non, non bisogna allarmarsi, ma consultare il proprio medico e ricostruire attentamente i contatti avuti.
4.Seguire scrupolosamente qualsiasi misura suggerita dal Ministero della Salute e dal medico, anche se comporta una limitazione delle attività personali dei contatti sociali. 
5.Limitare il più possibile le occasioni di contagio e prestare particolare attenzione ai sintomi iniziali: febbre, debolezza e dolori muscolari, tosse secca, in particolare i primi due.

Raffaele Antonelli Incalzi, presidente della SIGG, ha ribadito che «Agli anziani ora si richiede una maggiore attenzione verso se stessi» e ha fornito inoltre ulteriori suggerimenti rivolti in particolar modo agli over 65 e a chi se ne prende cura. A cominciare dalle patologie croniche che negli anziani possono causare una grave infezione in caso di contagio. Tra queste sono da annoverare la broncopneumopatia cronica ostruttiva, il diabete e lo scompenso cardiaco. La presenza di malattie croniche può inoltre ostacolare il riconoscimento dei primi sintomi del virus, e per questo è importante fare molta attenzione a segnali come affaticamento e dolori muscolari.

Alcune delle misure diffuse dal Ministero della Salute per evitare il contagio sono valide per tutti i cittadini, ma a maggior ragione devono essere osservate scrupolosamente da parte degli anziani. Come quella di evitare i luoghi affollati e di lavare spesso le mani o igienizzarle con i disinfettanti appositi. Non portare le mani alla bocca per tossire o starnutire, specialmente se non si ha modo di lavarle immediatamente, ma utilizzare un fazzoletto. 

In presenza di sintomi sospetti, è opportuno evitare di recarsi personalmente allo studio del proprio medico. È invece consigliabile telefonare al medico per descrivere i propri sintomi e segnalare ogni contatto con persone che potrebbero avere contratto il virus. Non bisogna sospendere o modificare le terapie in corso senza aver ricevuto il parere favorevole del medico.

Proprio perché il sistema immunitario degli anziani presenta solitamente una maggiore fragilità, le visite a casa dovrebbero essere limitate a poche persone o ai familiari più stretti, in modo da contenere al massimo le probabilità di contatto con persone infette. Dato che il virus è sensibile ai prodotti per la pulizia della casa e in particolare all’alcol, è consigliabile igienizzare l’ambiente domestico dopo aver ricevuto delle visite.

La prevenzione nelle Case di Riposo, RSA e Case Famiglia


Tutte le regioni del Nord Italia hanno emesso delle ordinanze che prevedono delle speciali restrizioni all’attività degli esercizi commerciali e dei luoghi pubblici e aperti al pubblico. Rientrano fra queste le limitazioni per l’accesso dei visitatori degli ospedali e nelle altre strutture sanitarie residenziali e semiresidenziali come le RSA e le Case di Riposo, le Case famiglia e le Comunità Alloggio per Anziani.

La raccomandazione del Ministero della Salute è quella di limitare le visite allo stretto necessario e ad una sola persona per ciascun paziente al giorno. Molte strutture stanno però rafforzando tali misure preventive, ad esempio vietando l’ingresso a tutti coloro per provengono dalle aree sottoposte a misure di contenimento e a coloro che manifestino sintomi influenzali. Alcune strutture hanno sospeso tutte le attività di gruppo, comprese le celebrazioni religiose. In alcuni casi è stato temporaneamente vietato l’accesso da parte di tutti i visitatori esterni come i parenti, i volontari e i fornitori. 

Le ordinanze, inoltre, raccomandano al personale sanitario e tecnico (OSS) di applicare scrupolosamente le misure di prevenzione per la diffusione delle infezioni per via respiratoria e le indicazioni contenute nella circolare ministeriale sulle le procedure di sanificazione e disinfezione degli ambienti.

Attenzione alle truffe


In queste drammatiche ore di emergenza sanitaria si sono purtroppo verificati, nelle regioni interessate dal contagio, dei vergognosi casi di sciacallaggio, nella forma della truffa ai danni delle persone più anziane. Alcuni soggetti, fingendosi addetti dell’Ats oppure indossando la divisa della Croce Rossa, si sarebbero introdotti in casa di alcuni anziani con il pretesto di eseguire dei controlli sanitari, ma con il reale intento di sottrarre denaro oppure oggetti di valore.

L’assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera, ha invitato i cittadini a prestare la massima attenzione. Ha inoltre ricordato che l’équipe autorizzata ai controlli a domicilio è sempre accompagnata da un medico o da un carabiniere e che il loro intervento è in di norma richiesto dal cittadino. E’ opportuno pertanto sensibilizzare le persone anziane sul pericolo della truffa e sulle modalità con cui si svolge, invitando a chiamare subito il 112 per segnalare alle forze dell’ordine ogni attività sospetta.

Anche la CRI - Comitato regionale di Lombardia informa che non è stata disposta dall’associazione nessuna attività porta a porta per effettuare ai cittadini il tampone per rilevare il contagio da coronavirus, e ribadisce l’invito a non accogliere in casa persone che si presentino indossando la divisa della Croce Rossa e segnalare tempestivamente questi episodi al 112. 

Anche nel mantovano sono state segnalate truffe analoghe, ma in questo caso si tratta di persone che cercano di introdursi nelle abitazioni non solo con la scusa di eseguire i test per rilevare il virus, ma anche di sanificare le abitazioni e le banconote, le quali passando di mano in mano sarebbero, a detta dei truffatori, un pericoloso veicolo di contagio. I truffatori si presentano vestiti da soccorritori e mentre uno di essi esegue il finto tampone, gli altri sottraggono alla vittima denaro e altri valori.  

Ricordiamo infine a tutti i cittadini che presentano sintomi ascrivibili a patologie respiratorie, che non è opportuno recarsi di persona al pronto soccorso, ma occorre chiamare il numero 1500, oppure l’Asl o il proprio medico di base. Bisogna invece chiamare il 112 solo in caso di reale urgenza.

Case di riposo, rsa e case famiglia