Costume e Società

Dalle case di riposo al cohousing per anziani: come cambia l'assistenza alla terza età

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28 Ottobre 2024

Sono molte le personeanziane che pur essendo ancora in buona parte autosufficienti soffrono disolitudine e rischiano di essere vittime di truffe e abusi o più banalmente diincidenti domestici. Una coopertiva del napoletano, la Fenice, ha deciso di affrontare il problema e ha dato vita a unprogetto di coabitazione tra anziani, chiamato appunto “Facciamoci compagnia”.

L’abitazione messa a disposizione per l’ambizioso progettosi trova ad Acerra e non è una casa di riposo ma una vera e propria residenzacondivisa da persone anziane che convivono, coltivano interessi e si fannocompagnia. Ad agevolare la gestione degli spazi, dei rapporti e delle mansioniquotidiane sono presenti alcuni operatori socio-sanitari, una cuoca e unapsicologa. L’ambiente è volutamente famigliare e gli operatori non indossanocamici o divise e chiamano gli anzianiresidenti  “nonni”.

L’ideatore del progetto e presidente della cooperativa,Stefano Gamra, ha 28 anni ed è figlio di un immigrato marocchino sposato conuna donna di Acerra. Dopo diversi anni di volontariato e un’esperienza nell’accoglienzadi minori immigrati, il giovane ha deciso di dedicarsi alle persone anziane delsuo paese, per le quali spesso mantenere una casa con la sola pensione diventadifficile. La convivenza, secondo Gamra, è la soluzione per risolvere diverseproblematiche legate all’età anziana,come il mantenimento dei rapporti umani, la gestione del quotidianità e ledifficoltà di ordine economico.

Sono molte le personeanziane che pur essendo ancora in buona parte autosufficienti soffrono disolitudine e rischiano di essere vittime di truffe e abusi o più banalmente diincidenti domestici. Una coopertiva del napoletano, la Fenice, ha deciso di affrontare il problema e ha dato vita a unprogetto di coabitazione tra anziani, chiamato appunto “Facciamoci compagnia”.

L’abitazione messa a disposizione per l’ambizioso progettosi trova ad Acerra e non è una casa di riposo ma una vera e propria residenzacondivisa da persone anziane che convivono, coltivano interessi e si fannocompagnia. Ad agevolare la gestione degli spazi, dei rapporti e delle mansioniquotidiane sono presenti alcuni operatori socio-sanitari, una cuoca e unapsicologa. L’ambiente è volutamente famigliare e gli operatori non indossanocamici o divise e chiamano gli anzianiresidenti  “nonni”.

L’ideatore del progetto e presidente della cooperativa,Stefano Gamra, ha 28 anni ed è figlio di un immigrato marocchino sposato conuna donna di Acerra. Dopo diversi anni di volontariato e un’esperienza nell’accoglienzadi minori immigrati, il giovane ha deciso di dedicarsi alle persone anziane delsuo paese, per le quali spesso mantenere una casa con la sola pensione diventadifficile. La convivenza, secondo Gamra, è la soluzione per risolvere diverseproblematiche legate all’età anziana,come il mantenimento dei rapporti umani, la gestione del quotidianità e ledifficoltà di ordine economico.

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