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“e-MemoryCare”: un Progetto di FederAnziani per contrastare il declino cognitivo negli anziani

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14 Ottobre 2024

In Italia, circa 4,2 milioni di persone soffrono di declino cognitivo. Si stima che di queste, 1,7 milioni di persone siano affette da demenza, tra cui 600.000 con l'Alzheimer. Secondo Senior Italia FederAnziani, altri 2,5 milioni di persone hanno avuto un deterioramento della loro salute cognitiva a causa dell'isolamento sociale imposto dalla pandemia di Covid-19.

Con queste persone in mente Senior Italia FederAnziani ha annunciato l’avvio di “e-MemoryCare”, iniziativa che mira a offrire, attraverso una piattaforma digitale e quattro diverse app, esercizi affinché gli anziani possano allenare la propria mente. L'obiettivo è favorire nell'anziano il benessere psicofisico e dribblare il deterioramento delle facoltà cognitive.

Patrocinata da Senior Italia FederAnziani, “e-MemoryCare” è stato ideato da Marianna Messina, studentessa di psicologia e dispone di un Advisory Board scientifico composto da diverse figure professionali, tra cui neurologi, psicologi, cardiologi, nutrizionisti, psichiatri ed economisti.

"Il deficit cognitivo è uno dei grandi problemi sociosanitari legati alla terza età. Si calcola che in tutto il Pianeta il numero dei pazienti raddoppierà nel 2030 e triplicherà nel 2050 con 7,7 milioni di nuovi casi all'anno", sottolinea il presidente del comitato scientifico di Senior Italia FederAnziani, prof. Francesco Fazio.

Marianna Messina spiega che "e-MemoryCare è costituito da un percorso personalizzato che tiene conto delle esigenze del singolo paziente". L'obiettivo, sarebbe quello di "favorire l'utilizzo e il mantenimento dell'indice di riserva cognitiva". Inoltre, attraverso il progetto "si potranno recuperare preziosi Big Data sul deficit cognitivo che potranno essere utili per la ricerca clinica".

Previsto per diventare operativo da ottobre, “e-MemoryCare” avrà la collaborazione, in particolare, dagli psicologi. "Sono già iniziati i corsi di formazione per gli psicologi d'intensa con il Consiglio Nazionale Ordine Psicologi", conclude Messina.

In Italia, circa 4,2 milioni di persone soffrono di declino cognitivo. Si stima che di queste, 1,7 milioni di persone siano affette da demenza, tra cui 600.000 con l'Alzheimer. Secondo Senior Italia FederAnziani, altri 2,5 milioni di persone hanno avuto un deterioramento della loro salute cognitiva a causa dell'isolamento sociale imposto dalla pandemia di Covid-19.

Con queste persone in mente Senior Italia FederAnziani ha annunciato l’avvio di “e-MemoryCare”, iniziativa che mira a offrire, attraverso una piattaforma digitale e quattro diverse app, esercizi affinché gli anziani possano allenare la propria mente. L'obiettivo è favorire nell'anziano il benessere psicofisico e dribblare il deterioramento delle facoltà cognitive.

Patrocinata da Senior Italia FederAnziani, “e-MemoryCare” è stato ideato da Marianna Messina, studentessa di psicologia e dispone di un Advisory Board scientifico composto da diverse figure professionali, tra cui neurologi, psicologi, cardiologi, nutrizionisti, psichiatri ed economisti.

"Il deficit cognitivo è uno dei grandi problemi sociosanitari legati alla terza età. Si calcola che in tutto il Pianeta il numero dei pazienti raddoppierà nel 2030 e triplicherà nel 2050 con 7,7 milioni di nuovi casi all'anno", sottolinea il presidente del comitato scientifico di Senior Italia FederAnziani, prof. Francesco Fazio.

Marianna Messina spiega che "e-MemoryCare è costituito da un percorso personalizzato che tiene conto delle esigenze del singolo paziente". L'obiettivo, sarebbe quello di "favorire l'utilizzo e il mantenimento dell'indice di riserva cognitiva". Inoltre, attraverso il progetto "si potranno recuperare preziosi Big Data sul deficit cognitivo che potranno essere utili per la ricerca clinica".

Previsto per diventare operativo da ottobre, “e-MemoryCare” avrà la collaborazione, in particolare, dagli psicologi. "Sono già iniziati i corsi di formazione per gli psicologi d'intensa con il Consiglio Nazionale Ordine Psicologi", conclude Messina.

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