Costume e Società

Entro la fine di maggio Case di Riposo e RSA apriranno le porte ai familiari degli ospiti

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14 Ottobre 2024

E’ quanto annunciato nei giorni scorsi dai sottosegretari alla salute Pierpaolo Sileri e Andrea Costa, in relazione ai provvedimenti contenuti nel prossimo decreto aperture. Grazie agli effetti della campagna vaccinale, i parenti degli anziani ricoverati nelle Case di Riposo e nelle RSA del nostro paese potranno finalmente rivedere i volti dei propri cari e uscire dall’isolamento che ha caratterizzato le strutture per la terza età durante le due ondate maggiori della pandemia.

Decisamente favorevole il sottosegretario Sileri secondo il quale «oggi nelle Rsa il 94,4% degli ospiti ha ricevuto la prima dose di vaccino e l’80% ha la seconda dose, compreso il personale», pertanto «con ingressi contingentati, una lista a rotazione e tamponi all’ingresso, non vedo perché non dovrebbero riaprire le visite ai parenti. Ho sollecitato più volte e l’ho detto anche a Rezza».

«Stiamo lavorando a un emendamento che verrà inserito nel decreto aperture che consentirà il ritorno delle visite dei parenti ai propri cari nelle Rsa» ha dichiarato, alcune ore dopo il sottosegretario Costa. L’entrata in vigore del provvedimento potrebbe avvenire già entro la fine di maggio, in particolar modo qualora si verifichi un drastico calo della curva dei decessi. Le Regioni avranno il compito di proporre al governo delle linee guida per regolamentare l’ingresso dei familiari nelle strutture, che sarà possibile, con tutta probabilità solo a coloro che sono in possesso di Certificazione Verde Covid-19.

Il successo della campagna vaccinale in corso ha decisamente migliorato le condizioni di sicurezza nelle case di riposo e RSA italiane, e sono molte le ricerche che confermano questo dato. L’osservatorio epidemiologico della Lombardia, ad esempio ha pubblicato un report secondo il quale, nelle residenze per anziani lombarde, le morti per Covid nella seconda metà del mese di marzo, sono state 7, contro i 76 casi registrati nella seconda meta di gennaio. Inoltre, uno studio realizzato in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità e pubblicato dal sito epicentro.it, rileva che l’incidenza del virus nelle RSA è calato dal 3,2% del mese di novembre 2020 allo 0,4% stimato per il mese di aprile 2021.

Sono ormai trascorsi quasi 7 mesi da quando è stata disposta la chiusura delle Rsa ai visitatori esterni, con l’entrata in vigore del dpcm del 13 ottobre 2020, il cui testo recita: «L’accesso di parenti e visitatori a strutture di ospitalità e lungo degenza - diceva il testo - è limitata ai soli casi indicati dalla direzione sanitaria della struttura, che è tenuta ad adottare le misure necessarie a prevenire possibili trasmissioni di infezione». L’ingresso nelle strutture è stato permesso, infatti, solo in casi estremamente urgenti. A partire dalla fine di novembre, poi, le strutture “covid free” hanno in parte ripreso le visite dall’esterno seppure in appositi spazi, come le stanze degli abbracci, oppure con l’utilizzo di dispositivi di protezione adeguati, o ancora consentendole alle persone vaccinate.

Per consentire la piena riapertura sarà dunque necessaria l’emanazione di un provvedimento ad hoc da parte del governo, e se le condizioni non peggiorano, sarà possibile rivedere i propri anziani in presenza, pur sempre nel rispetto delle precauzioni di base, come il distanziamento e l’uso della mascherina.

E’ quanto annunciato nei giorni scorsi dai sottosegretari alla salute Pierpaolo Sileri e Andrea Costa, in relazione ai provvedimenti contenuti nel prossimo decreto aperture. Grazie agli effetti della campagna vaccinale, i parenti degli anziani ricoverati nelle Case di Riposo e nelle RSA del nostro paese potranno finalmente rivedere i volti dei propri cari e uscire dall’isolamento che ha caratterizzato le strutture per la terza età durante le due ondate maggiori della pandemia.

Decisamente favorevole il sottosegretario Sileri secondo il quale «oggi nelle Rsa il 94,4% degli ospiti ha ricevuto la prima dose di vaccino e l’80% ha la seconda dose, compreso il personale», pertanto «con ingressi contingentati, una lista a rotazione e tamponi all’ingresso, non vedo perché non dovrebbero riaprire le visite ai parenti. Ho sollecitato più volte e l’ho detto anche a Rezza».

«Stiamo lavorando a un emendamento che verrà inserito nel decreto aperture che consentirà il ritorno delle visite dei parenti ai propri cari nelle Rsa» ha dichiarato, alcune ore dopo il sottosegretario Costa. L’entrata in vigore del provvedimento potrebbe avvenire già entro la fine di maggio, in particolar modo qualora si verifichi un drastico calo della curva dei decessi. Le Regioni avranno il compito di proporre al governo delle linee guida per regolamentare l’ingresso dei familiari nelle strutture, che sarà possibile, con tutta probabilità solo a coloro che sono in possesso di Certificazione Verde Covid-19.

Il successo della campagna vaccinale in corso ha decisamente migliorato le condizioni di sicurezza nelle case di riposo e RSA italiane, e sono molte le ricerche che confermano questo dato. L’osservatorio epidemiologico della Lombardia, ad esempio ha pubblicato un report secondo il quale, nelle residenze per anziani lombarde, le morti per Covid nella seconda metà del mese di marzo, sono state 7, contro i 76 casi registrati nella seconda meta di gennaio. Inoltre, uno studio realizzato in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità e pubblicato dal sito epicentro.it, rileva che l’incidenza del virus nelle RSA è calato dal 3,2% del mese di novembre 2020 allo 0,4% stimato per il mese di aprile 2021.

Sono ormai trascorsi quasi 7 mesi da quando è stata disposta la chiusura delle Rsa ai visitatori esterni, con l’entrata in vigore del dpcm del 13 ottobre 2020, il cui testo recita: «L’accesso di parenti e visitatori a strutture di ospitalità e lungo degenza - diceva il testo - è limitata ai soli casi indicati dalla direzione sanitaria della struttura, che è tenuta ad adottare le misure necessarie a prevenire possibili trasmissioni di infezione». L’ingresso nelle strutture è stato permesso, infatti, solo in casi estremamente urgenti. A partire dalla fine di novembre, poi, le strutture “covid free” hanno in parte ripreso le visite dall’esterno seppure in appositi spazi, come le stanze degli abbracci, oppure con l’utilizzo di dispositivi di protezione adeguati, o ancora consentendole alle persone vaccinate.

Per consentire la piena riapertura sarà dunque necessaria l’emanazione di un provvedimento ad hoc da parte del governo, e se le condizioni non peggiorano, sarà possibile rivedere i propri anziani in presenza, pur sempre nel rispetto delle precauzioni di base, come il distanziamento e l’uso della mascherina.

Case di riposo, rsa e case famiglia