Salute e benessere

I sintomi che potrebbero prevedere l'insorgenza del Parkinson con 15 anni di anticipo

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21 Ottobre 2024

Il sonno agitato, la perdita della capacità di distinguere gli odori e la stipsi sono sintomi molto diversi tra loro, ma possono avere in comune l'essere dei segnali per identificare in modo precoce la malattia di Parkinson, la seconda patologia degenerativa più comune (dopo l'Alzheimer) e quella a maggior crescita tra tutte le malattie neurologiche (6 milioni di persone colpite in tutto il mondo, di cui circa 400.000 solo in Italia). 

"Se presenta tutti e tre sintomi, soprattutto se non se ne è mai sofferto prima, la probabilità di ammalarsi di Parkinson può essere molto alta, simile a quella di sviluppare un tumore al polmone per i fumatori di sigaretta", ha sottolineato, dal 9° congresso della Società italiana Parkinson e Disordini del Movimento/LIMPE-DISMOV ETS a Padova, Angelo Antonini, responsabile del Centro Studi per la Neurodegenerazione (CESNE) dell'Università di Padova e dell'Unità per la malattia di Parkinson e per i disturbi del Movimento dell'Azienda Ospedale Università di Padova

La malattia di Parkinson si manifesta in genere sopra i 65 anni ed è caratterizzata dalla diminuzione della dopamina nel cervello, un neurotrasmettitore essenziale per il controllo dei movimenti. Successivamente, si verificano accumuli di alfa-sinucleina, una proteina che aiuta le cellule nervose a comunicare, a partire dal midollo fino al cervello. Se questa proteina non funziona più correttamente, può formare degli aggregati che si accumulano nel cervello e in altri tessuti, provocando la morte delle cellule nervose.

"Abbiamo trovato questi aggregati patologici anche nello stomaco e nel bulbo duodenale di pazienti all'esordio dei sintomi motori causati dalla malattia. Probabilmente si trovavano lì da molto tempo", ha evidenziato l’esperto. 

Grazie agli indicatori, denominati S.O.S. (Sonno-Olfatto-Stipsi) e agli strumenti a disposizione, è possibile identificare i sintomi della malattia in modo facile e anche 10-15 anni prima dell'esordio dei disturbi motori come tremore, rigidità e rallentamento motorio diventino clinicamente evidenti. "Dunque, perché non cominciare a strutturare strategie di prevenzione significative anche su questa patologia? Per questo stiamo lanciando la campagna 'Prevenire il Parkinson si può', ha continuato.

Tra i sintomi, il disturbo del sonno è altamente predittivo. Anche se si manifesta da solo, cioè senza i disturbi all'olfatto e della stipsi, è già di per sé un campanello d'allarme. "Proprio di recente, è stato documentato che le persone con sonni molto agitati, cioè con bruschi movimenti di braccia e gambe, e che parlano in modo animato durante la fase REM, hanno una maggiore probabilità di aver sviluppato Parkinson o malattie affini nell'arco di 10- 20 anni. Anche la perdita della capacità di distinguere gli odori può comparire 10 - 15 anni prima dei disturbi motori e, di solito, chi manifesta questo sintomo sviluppa anche la stipsi. Quest'ultima è un disturbo molto comune ma, se associato agli altri due o almeno a uno dei due e se compare intorno ai 40-50 anni in persone che avevano una normale funzione intestinale, può predire il rischio di Parkinson in maniera piuttosto precisa", ha spiegato Antonini.

Allora quando è il caso di preoccuparsi? "Se questi disturbi compaiono in modo significativo appunto tra i 40 e i 55 anni potrebbe voler dire che c'è un processo patologico in corso. E per poterlo accertare, si possono effettuare esami di laboratorio molto semplici, come il prelievo ematico e un mini prelievo della cute, fino alla gastroscopia”, ha concluso Angelo Antonini.  


Il sonno agitato, la perdita della capacità di distinguere gli odori e la stipsi sono sintomi molto diversi tra loro, ma possono avere in comune l'essere dei segnali per identificare in modo precoce la malattia di Parkinson, la seconda patologia degenerativa più comune (dopo l'Alzheimer) e quella a maggior crescita tra tutte le malattie neurologiche (6 milioni di persone colpite in tutto il mondo, di cui circa 400.000 solo in Italia). 

"Se presenta tutti e tre sintomi, soprattutto se non se ne è mai sofferto prima, la probabilità di ammalarsi di Parkinson può essere molto alta, simile a quella di sviluppare un tumore al polmone per i fumatori di sigaretta", ha sottolineato, dal 9° congresso della Società italiana Parkinson e Disordini del Movimento/LIMPE-DISMOV ETS a Padova, Angelo Antonini, responsabile del Centro Studi per la Neurodegenerazione (CESNE) dell'Università di Padova e dell'Unità per la malattia di Parkinson e per i disturbi del Movimento dell'Azienda Ospedale Università di Padova

La malattia di Parkinson si manifesta in genere sopra i 65 anni ed è caratterizzata dalla diminuzione della dopamina nel cervello, un neurotrasmettitore essenziale per il controllo dei movimenti. Successivamente, si verificano accumuli di alfa-sinucleina, una proteina che aiuta le cellule nervose a comunicare, a partire dal midollo fino al cervello. Se questa proteina non funziona più correttamente, può formare degli aggregati che si accumulano nel cervello e in altri tessuti, provocando la morte delle cellule nervose.

"Abbiamo trovato questi aggregati patologici anche nello stomaco e nel bulbo duodenale di pazienti all'esordio dei sintomi motori causati dalla malattia. Probabilmente si trovavano lì da molto tempo", ha evidenziato l’esperto. 

Grazie agli indicatori, denominati S.O.S. (Sonno-Olfatto-Stipsi) e agli strumenti a disposizione, è possibile identificare i sintomi della malattia in modo facile e anche 10-15 anni prima dell'esordio dei disturbi motori come tremore, rigidità e rallentamento motorio diventino clinicamente evidenti. "Dunque, perché non cominciare a strutturare strategie di prevenzione significative anche su questa patologia? Per questo stiamo lanciando la campagna 'Prevenire il Parkinson si può', ha continuato.

Tra i sintomi, il disturbo del sonno è altamente predittivo. Anche se si manifesta da solo, cioè senza i disturbi all'olfatto e della stipsi, è già di per sé un campanello d'allarme. "Proprio di recente, è stato documentato che le persone con sonni molto agitati, cioè con bruschi movimenti di braccia e gambe, e che parlano in modo animato durante la fase REM, hanno una maggiore probabilità di aver sviluppato Parkinson o malattie affini nell'arco di 10- 20 anni. Anche la perdita della capacità di distinguere gli odori può comparire 10 - 15 anni prima dei disturbi motori e, di solito, chi manifesta questo sintomo sviluppa anche la stipsi. Quest'ultima è un disturbo molto comune ma, se associato agli altri due o almeno a uno dei due e se compare intorno ai 40-50 anni in persone che avevano una normale funzione intestinale, può predire il rischio di Parkinson in maniera piuttosto precisa", ha spiegato Antonini.

Allora quando è il caso di preoccuparsi? "Se questi disturbi compaiono in modo significativo appunto tra i 40 e i 55 anni potrebbe voler dire che c'è un processo patologico in corso. E per poterlo accertare, si possono effettuare esami di laboratorio molto semplici, come il prelievo ematico e un mini prelievo della cute, fino alla gastroscopia”, ha concluso Angelo Antonini.  

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