Costume e Società

Il presidente di Uneba fa appello al Governo per interventi urgenti nelle RSA

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21 Ottobre 2024

Secondo un'indagine condotta da Uneba Lombardia, i costi del primo semestre 2022 hanno registrato un aumento in tutte le voci. Dalle spese per il personale, pulizie, affitti, passando per lavanderia, ristorazione e utenze, tra gli altri, con una perdita economica di circa 100 milioni di euro solo nella prima metà dell'anno. Uneba è un'associazione che rappresenta 450 RSA e RSD nella regione Lombardia, coprendo un'offerta pari al 70% dell'offerta di servizi per anziani e persone con disabilità della regione.

I danni, riscontrati in Lombardia, sono estensibili ad altre residenze per anziani e disabili di tutte le regioni d'Italia. Per questo, a poco tempo dalle elezioni, Franco Massi, presidente di Uneba, ha deciso di lanciare un appello al Governo “affinché le RSA non vengano più considerate come i figli poveri del sistema, ma vengano presi dei provvedimenti immediati”.

“Se avete a cuore gli anziani più fragili dei vostri paesi e delle vostre città ora è il momento di dimostrarlo”. Con queste parole il presidente di Uneba inizia il suo appello al Governo, al Parlamento, alle Regioni e ai candidati alle elezioni del 25, mentre sfoggia numeri e dati a sostegno della sua richiesta di intervento urgente a tutela dei circa 285 mila anziani che attualmente risiedono nelle RSA del Paese. “Il 52% delle RSA in Italia è gestito da enti no profit ed è un dato per difetto. Trenta mesi di pandemia ci hanno messo in ginocchio ed ora l’aumento dei costi non è più sopportabile”, sottolinea Massi. 

Secondo Massi, sia gli interventi strutturali che quelli contingenti di supporto sono urgentemente necessari. “Ad esempio, una risposta potrebbe essere avere credito di imposta dall’aumento dei costi energetici per diminuire il peso economico a carico di enti, lavoratori e famiglie delle persone assistite, potrebbe essere un inizio, una parte della soluzione. Il resto spetta alle Regioni che devono garantire la quota sanitaria. Oggi danno molto meno, le tariffe sono da adeguare”, sottolinea Franco Massi.

Per il presidente di Uneba i tagli sull’energia ipotizzati dal Governo per l’inverno non sono sostenibili. “Chiedere un sacrificio alle famiglie per l’aumento delle rette è inevitabile ma è impensabile abbassare il riscaldamento negli ambienti in cui vivono gli anziani, o rinunciare ai letti elettrici che permettono ai più fragili di alzarsi. È evidente che non è possibile pensare di tagliare i costi dell’energia nelle RSA. Occorre piuttosto che il Parlamento approvi degli emendamenti al decreto Ristori previsto nei prossimi giorni”.

Le Onlus a rischio


La già delicata situazione delle RSA e RSD sarà aggravata, secondo Massi, dalla recente modifica del Codice del Terzo Settore, voluta dal Ministero del Lavoro e che ha portato ad un aumento di Imu, Ires e Irap per associazioni e fondazioni, mettendo a rischio l'esistenza di diverse Onlus. “In questo modo gli enti che lavorano senza scopo di lucro, rischiano di sparire. Noi non chiediamo trattamenti di favore. Ciò che deciderà il governo per aziende, società e famiglie però dovrà essere applicato anche alle RSA. Non dobbiamo più essere dimenticati perché proseguire così è impossibile. Se non intervengono Governo e Regioni all’orizzonte si profilano tagli ai servizi per anziani, chiusure di enti e perdite di posti di lavoro”, aggiunge il Presidente di Uneba.

Secondo un'indagine condotta da Uneba Lombardia, i costi del primo semestre 2022 hanno registrato un aumento in tutte le voci. Dalle spese per il personale, pulizie, affitti, passando per lavanderia, ristorazione e utenze, tra gli altri, con una perdita economica di circa 100 milioni di euro solo nella prima metà dell'anno. Uneba è un'associazione che rappresenta 450 RSA e RSD nella regione Lombardia, coprendo un'offerta pari al 70% dell'offerta di servizi per anziani e persone con disabilità della regione.

I danni, riscontrati in Lombardia, sono estensibili ad altre residenze per anziani e disabili di tutte le regioni d'Italia. Per questo, a poco tempo dalle elezioni, Franco Massi, presidente di Uneba, ha deciso di lanciare un appello al Governo “affinché le RSA non vengano più considerate come i figli poveri del sistema, ma vengano presi dei provvedimenti immediati”.

“Se avete a cuore gli anziani più fragili dei vostri paesi e delle vostre città ora è il momento di dimostrarlo”. Con queste parole il presidente di Uneba inizia il suo appello al Governo, al Parlamento, alle Regioni e ai candidati alle elezioni del 25, mentre sfoggia numeri e dati a sostegno della sua richiesta di intervento urgente a tutela dei circa 285 mila anziani che attualmente risiedono nelle RSA del Paese. “Il 52% delle RSA in Italia è gestito da enti no profit ed è un dato per difetto. Trenta mesi di pandemia ci hanno messo in ginocchio ed ora l’aumento dei costi non è più sopportabile”, sottolinea Massi. 

Secondo Massi, sia gli interventi strutturali che quelli contingenti di supporto sono urgentemente necessari. “Ad esempio, una risposta potrebbe essere avere credito di imposta dall’aumento dei costi energetici per diminuire il peso economico a carico di enti, lavoratori e famiglie delle persone assistite, potrebbe essere un inizio, una parte della soluzione. Il resto spetta alle Regioni che devono garantire la quota sanitaria. Oggi danno molto meno, le tariffe sono da adeguare”, sottolinea Franco Massi.

Per il presidente di Uneba i tagli sull’energia ipotizzati dal Governo per l’inverno non sono sostenibili. “Chiedere un sacrificio alle famiglie per l’aumento delle rette è inevitabile ma è impensabile abbassare il riscaldamento negli ambienti in cui vivono gli anziani, o rinunciare ai letti elettrici che permettono ai più fragili di alzarsi. È evidente che non è possibile pensare di tagliare i costi dell’energia nelle RSA. Occorre piuttosto che il Parlamento approvi degli emendamenti al decreto Ristori previsto nei prossimi giorni”.

Le Onlus a rischio


La già delicata situazione delle RSA e RSD sarà aggravata, secondo Massi, dalla recente modifica del Codice del Terzo Settore, voluta dal Ministero del Lavoro e che ha portato ad un aumento di Imu, Ires e Irap per associazioni e fondazioni, mettendo a rischio l'esistenza di diverse Onlus. “In questo modo gli enti che lavorano senza scopo di lucro, rischiano di sparire. Noi non chiediamo trattamenti di favore. Ciò che deciderà il governo per aziende, società e famiglie però dovrà essere applicato anche alle RSA. Non dobbiamo più essere dimenticati perché proseguire così è impossibile. Se non intervengono Governo e Regioni all’orizzonte si profilano tagli ai servizi per anziani, chiusure di enti e perdite di posti di lavoro”, aggiunge il Presidente di Uneba.

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