Salute e benessere

Le buone abitudini che riducono il rischio di demenza in età avanzata

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29 Ottobre 2024

Secondo una recente ricerca condotta dall'American Academy of Neurology, ci sono sette buone abitudini che riducono il rischio di sviluppare malattie come l'Alzheimer in età avanzata: essere attivi, mangiare in modo sano, non fumare, mantenere un peso corporeo considerato adeguato, controllare il colesterolo, controllare la pressione sanguigna e mantenere bassi i livelli di glucosio nel sangue.

Nello studio sono state coinvolte 13.720 donne con un'età media di 54 anni, il cui comportamento è stato monitorato per 20 anni. I ricercatori hanno rivelato che 1.771 partecipanti, corrispondenti al 13%, avevano sviluppato la malattia, ma che adottando ciascuna delle sette buone abitudini, il rischio di sviluppare la demenza era diminuito del 6%.

I risultati di questo studio sono in linea con quelli di uno studio cinese pubblicato su BMJ Journals. Anche in questo caso è stata riscontrata un'associazione tra abitudini sane e una riduzione della perdita di memoria e del rischio di demenza. Nel caso dello studio cinese, oltre alle abitudini di salute, erano inclusi anche socializzare e giocare a giochi che richiedono concentrazione.

Gli autori dello studio americano indicano tuttavia che questo presenta alcune limitazioni in quanto non hanno considerato se l'abbandono di abitudini considerate poco salutari in un determinato momento della vita, come il fumo, abbia influenzato il rischio di demenza in età avanzata “Oltre a essere attivi e curare il nostro cuore, per combattere la demenza è importante dormire bene, allenare la mente e rimanere in contatto con le persone accanto a noi”, sottolinea Susan Mitchell, dell'Alzheimer's Research UK.

Le stime indicano che attualmente in Italia ci siano oltre un milione di persone che vivono con demenza, di cui circa 600.000 affette da Alzheimer. Le previsioni indicano che entro il 2050, in tutto il mondo, 153 milioni di persone soffriranno della condizione, il triplo di quanto esiste attualmente.

Secondo una recente ricerca condotta dall'American Academy of Neurology, ci sono sette buone abitudini che riducono il rischio di sviluppare malattie come l'Alzheimer in età avanzata: essere attivi, mangiare in modo sano, non fumare, mantenere un peso corporeo considerato adeguato, controllare il colesterolo, controllare la pressione sanguigna e mantenere bassi i livelli di glucosio nel sangue.

Nello studio sono state coinvolte 13.720 donne con un'età media di 54 anni, il cui comportamento è stato monitorato per 20 anni. I ricercatori hanno rivelato che 1.771 partecipanti, corrispondenti al 13%, avevano sviluppato la malattia, ma che adottando ciascuna delle sette buone abitudini, il rischio di sviluppare la demenza era diminuito del 6%.

I risultati di questo studio sono in linea con quelli di uno studio cinese pubblicato su BMJ Journals. Anche in questo caso è stata riscontrata un'associazione tra abitudini sane e una riduzione della perdita di memoria e del rischio di demenza. Nel caso dello studio cinese, oltre alle abitudini di salute, erano inclusi anche socializzare e giocare a giochi che richiedono concentrazione.

Gli autori dello studio americano indicano tuttavia che questo presenta alcune limitazioni in quanto non hanno considerato se l'abbandono di abitudini considerate poco salutari in un determinato momento della vita, come il fumo, abbia influenzato il rischio di demenza in età avanzata “Oltre a essere attivi e curare il nostro cuore, per combattere la demenza è importante dormire bene, allenare la mente e rimanere in contatto con le persone accanto a noi”, sottolinea Susan Mitchell, dell'Alzheimer's Research UK.

Le stime indicano che attualmente in Italia ci siano oltre un milione di persone che vivono con demenza, di cui circa 600.000 affette da Alzheimer. Le previsioni indicano che entro il 2050, in tutto il mondo, 153 milioni di persone soffriranno della condizione, il triplo di quanto esiste attualmente.

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