Salute e benessere

Parkinson: un progetto definisce alcune linee guida per rendere la casa più accessibile

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23 Ottobre 2024

Insieme all'Alzheimer, il Parkinson è una delle malattie neurodegenerative che colpiscono maggiormente l'uomo, soprattutto durante la terza età. Si stima che, nella sola Italia, convivano con la malattia circa 300.000 persone. Il morbo di Parkinson modifica direttamente i movimenti, provocando cambiamenti nella postura, facilità di caduta e cambiamenti nella deambulazione e nell'equilibrio. Per chi soffre di questa patologia, la casa stessa può rappresentare un luogo di pericolo se non viene adattata alle esigenze del paziente. 

È proprio per offrire una serie di linee guida per la realizzazione della casa “ideale” per chi soffre di Parkinson che è nato il progetto internazionale “Home Care Design for Parkinson's Disease”. L'iniziativa è promossa dalla Fondazione Zoé (Zambon Open Education) e realizzata dall'Università di Firenze (Dipartimento di Architettura DIDA) e dal Laboratorio di Ergonomia e Design (LED), patrocinata dalla Fondazione Limpe per il Parkinson e dalla Confederazione Parkinson Italia.

Secondo le linee guida del progetto, gli interventi da realizzare per garantire che la casa sia sicura e confortevole per chi vive con il Parkinson si basano sui problemi effettivi causati dalla malattia. Adattare l'ambiente domestico può essere semplice e gratuito, a partire da semplici accorgimenti come rimuovere mobili e altri elementi dell’arredo, o riorganizzare lo spazio per rendere le stanze più accessibili e più facili da usare. Un volume, contenente un'ampia lettura sull'argomento dal punto di vista medico, sociologico e progettuale, è stato messo a disposizione gratuitamente online al seguente link

“Si tratta delle prime linee guida sulla progettazione e l’organizzazione degli ambienti domestici, fondate su una base di conoscenze mediche, psicologiche e di vita quotidiana. È un lavoro di carattere multidisciplinare, svolto grazie alla disponibilità di persone con diverse competenze, dall’area neurologica passando per quella sociologica e di progettazione”, sottolinea Francesca Tosi, Professore Ordinario di Disegno industriale all’Università di Firenze

Insieme all'Alzheimer, il Parkinson è una delle malattie neurodegenerative che colpiscono maggiormente l'uomo, soprattutto durante la terza età. Si stima che, nella sola Italia, convivano con la malattia circa 300.000 persone. Il morbo di Parkinson modifica direttamente i movimenti, provocando cambiamenti nella postura, facilità di caduta e cambiamenti nella deambulazione e nell'equilibrio. Per chi soffre di questa patologia, la casa stessa può rappresentare un luogo di pericolo se non viene adattata alle esigenze del paziente. 

È proprio per offrire una serie di linee guida per la realizzazione della casa “ideale” per chi soffre di Parkinson che è nato il progetto internazionale “Home Care Design for Parkinson's Disease”. L'iniziativa è promossa dalla Fondazione Zoé (Zambon Open Education) e realizzata dall'Università di Firenze (Dipartimento di Architettura DIDA) e dal Laboratorio di Ergonomia e Design (LED), patrocinata dalla Fondazione Limpe per il Parkinson e dalla Confederazione Parkinson Italia.

Secondo le linee guida del progetto, gli interventi da realizzare per garantire che la casa sia sicura e confortevole per chi vive con il Parkinson si basano sui problemi effettivi causati dalla malattia. Adattare l'ambiente domestico può essere semplice e gratuito, a partire da semplici accorgimenti come rimuovere mobili e altri elementi dell’arredo, o riorganizzare lo spazio per rendere le stanze più accessibili e più facili da usare. Un volume, contenente un'ampia lettura sull'argomento dal punto di vista medico, sociologico e progettuale, è stato messo a disposizione gratuitamente online al seguente link

“Si tratta delle prime linee guida sulla progettazione e l’organizzazione degli ambienti domestici, fondate su una base di conoscenze mediche, psicologiche e di vita quotidiana. È un lavoro di carattere multidisciplinare, svolto grazie alla disponibilità di persone con diverse competenze, dall’area neurologica passando per quella sociologica e di progettazione”, sottolinea Francesca Tosi, Professore Ordinario di Disegno industriale all’Università di Firenze