Salute e benessere
Perché gli anziani non hanno mai sete?
Quando siamo di fronte a una prova estremamente semplice, che non comporta sforzi, si usa spesso il detto “facile come bere un bicchier acqua”. Un gesto effettivamente banale, ma non a tutte le età. Lo sa bene chi lavora in case di riposo o in altre strutture di cura geriatriche, o chi si trova ad accudire genitori e parenti anziani. È facile infatti riscontrare nelle persone in età avanzata la refrattarietà a bere acqua durante la giornata con diffuse conseguenze di disidratazione.
Ma perché gli anziani non hanno mai sete e faticano a bere e idratarsi, persino nei periodi estivi quando il caldo aumenta il nostro bisogno di acqua? La risposta arriva da una ricerca australiana dell’Università di Melbourne che ha dimostrato che negli anziani i segnali sensoriali che stimolano la sensazione di sete spesso non vengono più inviati correttamente al cervello.
Il gruppo di studiosi ha preso in esame due gruppi: uno di giovani con età media di 23 anni e l’altro di persone anziane in salute di 68 anni di media. A tutti i partecipanti è stata iniettata la medesima quantità di soluzione salina per addurre lo stimolo della sete e dopo un tempo definito per tutti è stata data loro dell’acqua. Entrambi i gruppi si sono dissetati, ma quello degli anziani ha bevuto una quantità di acqua nettamente minore rispetto ai più giovani.
Secondo il responsabile dello studio scientifico, Gary Egan, l’indebolimento dei segnali sensoriali che il corpo invia al cervello sarebbe causato dall’invecchiamento dei tessuti, in particolare dei muscoli dello stomaco. Lo stimolo della sete è quindi molto più debole, ci si dimentica di bere e aumenta il rischio di disidratazione, fenomeno che colpisce un alto tasso di persone anziane e può portare al decesso. Il Professor Egan sottolinea proprio la gravità e diffusione della problematica legata alla terza età e auspica che i governi di tutto il mondo diano il via ad azioni e interventi mirati da parte della sanità pubblica.
Quando siamo di fronte a una prova estremamente semplice, che non comporta sforzi, si usa spesso il detto “facile come bere un bicchier acqua”. Un gesto effettivamente banale, ma non a tutte le età. Lo sa bene chi lavora in case di riposo o in altre strutture di cura geriatriche, o chi si trova ad accudire genitori e parenti anziani. È facile infatti riscontrare nelle persone in età avanzata la refrattarietà a bere acqua durante la giornata con diffuse conseguenze di disidratazione.
Ma perché gli anziani non hanno mai sete e faticano a bere e idratarsi, persino nei periodi estivi quando il caldo aumenta il nostro bisogno di acqua? La risposta arriva da una ricerca australiana dell’Università di Melbourne che ha dimostrato che negli anziani i segnali sensoriali che stimolano la sensazione di sete spesso non vengono più inviati correttamente al cervello.
Il gruppo di studiosi ha preso in esame due gruppi: uno di giovani con età media di 23 anni e l’altro di persone anziane in salute di 68 anni di media. A tutti i partecipanti è stata iniettata la medesima quantità di soluzione salina per addurre lo stimolo della sete e dopo un tempo definito per tutti è stata data loro dell’acqua. Entrambi i gruppi si sono dissetati, ma quello degli anziani ha bevuto una quantità di acqua nettamente minore rispetto ai più giovani.
Secondo il responsabile dello studio scientifico, Gary Egan, l’indebolimento dei segnali sensoriali che il corpo invia al cervello sarebbe causato dall’invecchiamento dei tessuti, in particolare dei muscoli dello stomaco. Lo stimolo della sete è quindi molto più debole, ci si dimentica di bere e aumenta il rischio di disidratazione, fenomeno che colpisce un alto tasso di persone anziane e può portare al decesso. Il Professor Egan sottolinea proprio la gravità e diffusione della problematica legata alla terza età e auspica che i governi di tutto il mondo diano il via ad azioni e interventi mirati da parte della sanità pubblica.