Costume e Società

Prendersi cura di chi si prende cura: i bisogni del caregiver

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29 Ottobre 2024

Nella vita ognuno di noi ricopre innumerevoli ruoli: siamo stati prima di tutto figli, uomini, donne; successivamente amici, amanti, colleghi, genitori e molto altro. Con il passare del tempo, inoltre, potremmo ricoprire un ulteriore ruolo, quello del Caregiver. 

Ma chi è il Caregiver?


Il Caregiver è quella persona che si assume la responsabilità di prendersi cura, sotto diversi aspetti, di un altro soggetto che in quel momento della sua vita diviene richiedente di assistenza a causa di malattie, invecchiamento, disabilità ed altre condizioni che vanno a limitare la sua indipendenza. 
Solitamente, accade che si diventi Caregiver dei propri genitori, i quali, con l’avanzamento dell’età e della comparsa di patologie, richiedano un aiuto poiché le loro autonomie vanno diminuendo. 
Così, da figli si diviene curatori di chi, fino a poco tempo prima, si prendeva cura di noi. 
Quale effetto porta con sé vedere scritto questo cambio di ruoli?
Divenire Caregiver è un’esperienza del tutto complessa: richiede impegno, costanza, fatica, consapevolezza, informazione e formazione sulle patologie dell’assistito e sul come poter intervenire per poter prendersene cura nel migliore dei modi. 
Essere Caregiver comporta un’enorme responsabilità che influisce non solo sulla parte fisica, portando con sé stanchezza e affaticamento, ma anche su tutta una parte emotiva che spesso schiaccia il Caregiver stesso da tutto ciò che prova, da tutti i sentimenti contrastanti che possono essere presenti rivestendo questo ruolo. 
Ecco che diviene fondamentale avere intorno a sé una rete sociale, un supporto su cui poter fare affidamento e con cui potersi anche confrontare. 
All’interno delle strutture sanitarie dove risiedono i propri cari, è presente la figura dello psicologo: esso offre un servizio di supporto psicologico per accompagnare i Caregiver in questo percorso complesso e molto spesso di difficile accettazione. Oltre alla figura dello psicologo, vi sono i medici, gli operatori sanitari, figure educative che ogni giorno si relazionano con i nostri cari e tutti i loro familiari. Inoltre, all’interno delle strutture è possibile incontrare altri Caregiver con cui potersi confrontare e sostenersi a vicenda, condividendo esperienze. Questo è possibile anche in luoghi al di fuori della struttura sanitaria, come gruppi di associazioni e molto altro.
Avere una rete sociale quando si ricopre il ruolo di Caregiver è fondamentale: permette di avere confronti con esperienze diverse, scoprire e condividere informazioni che possono essere utili nella cura dell’assistito, ma soprattutto, fa sentire meno soli.


Nella vita ognuno di noi ricopre innumerevoli ruoli: siamo stati prima di tutto figli, uomini, donne; successivamente amici, amanti, colleghi, genitori e molto altro. Con il passare del tempo, inoltre, potremmo ricoprire un ulteriore ruolo, quello del Caregiver. 

Ma chi è il Caregiver?


Il Caregiver è quella persona che si assume la responsabilità di prendersi cura, sotto diversi aspetti, di un altro soggetto che in quel momento della sua vita diviene richiedente di assistenza a causa di malattie, invecchiamento, disabilità ed altre condizioni che vanno a limitare la sua indipendenza. 
Solitamente, accade che si diventi Caregiver dei propri genitori, i quali, con l’avanzamento dell’età e della comparsa di patologie, richiedano un aiuto poiché le loro autonomie vanno diminuendo. 
Così, da figli si diviene curatori di chi, fino a poco tempo prima, si prendeva cura di noi. 
Quale effetto porta con sé vedere scritto questo cambio di ruoli?
Divenire Caregiver è un’esperienza del tutto complessa: richiede impegno, costanza, fatica, consapevolezza, informazione e formazione sulle patologie dell’assistito e sul come poter intervenire per poter prendersene cura nel migliore dei modi. 
Essere Caregiver comporta un’enorme responsabilità che influisce non solo sulla parte fisica, portando con sé stanchezza e affaticamento, ma anche su tutta una parte emotiva che spesso schiaccia il Caregiver stesso da tutto ciò che prova, da tutti i sentimenti contrastanti che possono essere presenti rivestendo questo ruolo. 
Ecco che diviene fondamentale avere intorno a sé una rete sociale, un supporto su cui poter fare affidamento e con cui potersi anche confrontare. 
All’interno delle strutture sanitarie dove risiedono i propri cari, è presente la figura dello psicologo: esso offre un servizio di supporto psicologico per accompagnare i Caregiver in questo percorso complesso e molto spesso di difficile accettazione. Oltre alla figura dello psicologo, vi sono i medici, gli operatori sanitari, figure educative che ogni giorno si relazionano con i nostri cari e tutti i loro familiari. Inoltre, all’interno delle strutture è possibile incontrare altri Caregiver con cui potersi confrontare e sostenersi a vicenda, condividendo esperienze. Questo è possibile anche in luoghi al di fuori della struttura sanitaria, come gruppi di associazioni e molto altro.
Avere una rete sociale quando si ricopre il ruolo di Caregiver è fondamentale: permette di avere confronti con esperienze diverse, scoprire e condividere informazioni che possono essere utili nella cura dell’assistito, ma soprattutto, fa sentire meno soli.

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