Salute e benessere

Ricerca senza precedenti progetta un mini cervello che mira a diagnosticare precocemente il Parkinson

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25 Ottobre 2024

Uno studio del sonno personalizzato che permetterà la diagnosi precoce della malattia di Parkinson. È quanto prevede il NAP, innovativo progetto di ricerca sviluppato dall'Università di Pisa, che partirà il 1° marzo di quest'anno. Il progetto NAP intende utilizzare, in modo pionieristico in questo particolare campo di ricerca, modelli cellulari tridimensionali avanzati del cervello umano, in altre parole un mini cervello. La ricerca è finanziata con tre milioni di euro dal programma ricerca e innovazione dell'Unione Europea, di cui 800.000 destinati all'Università di Pisa.

“Riuscire ad individuare per tempo il morbo di Parkinson, anche prima che inizino i tremori tipici, è fondamentale per controllare la malattia, gestirne l’evoluzione e garantire al paziente una miglior qualità della vita. Con la tecnologia che intendiamo sviluppare grazie al progetto NAP, sarà possibile farlo in maniera personalizzata”, spiega Chiara Magliaro, responsabile del progetto, ricercatrice presso il Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Pisa e il Centro di Ricerca ‘E. Piaggio’.

L'attuale mancanza di una cura efficace per il Parkinson rende ancora più importante la ricerca svolta dall'Università di Pisa. Attualmente, infatti, quando il paziente nota i primi tremori, circa il 90% dei suoi neuroni è già compromesso. “A differenza delle classiche tecniche di diagnosi quella che stiamo approntando non è invasiva e permetterà di individuare il morbo di Parkinson attraverso screening precoci e di capire la predisposizione o meno di un soggetto a questa malattia che, come altre di tipo neurodegenerativo, ha un’incidenza crescente in una società come la nostra, che invecchia sempre di più”, prosegue Magliaro.

Una rivoluzionaria tecnica di ricerca sul sonno è alla base del nuovo dispositivo, che garantirà risultati più accurati rispetto a quelli attualmente consentiti dai metodi di ricerca. Sarà la prima volta al mondo che gli organoidi cerebrali verranno utilizzati per imitare i ritmi sonno-veglia e caratterizzare i difetti nella morfologia delle cellule neurali che sono spesso attribuiti ai disturbi del sonno correlati al Parkinson.

Il progetto NAP coinvolge diverse istituzioni in un consorzio multidisciplinare internazionale incentrato su aree che vanno dall'ingegneria biomedica alla biotecnologia. Il consorzio è coordinato dall'Università di Pisa e comprende anche l'Università di Friburgo (Germania), l'Università di Amsterdam (Olanda), nonché le imprese Organotherapeutics Gmbh (Lussemburgo), Atlas Neuroengineering (Belgio) e SleepActa (spin-off dell'Università di Pisa).


Uno studio del sonno personalizzato che permetterà la diagnosi precoce della malattia di Parkinson. È quanto prevede il NAP, innovativo progetto di ricerca sviluppato dall'Università di Pisa, che partirà il 1° marzo di quest'anno. Il progetto NAP intende utilizzare, in modo pionieristico in questo particolare campo di ricerca, modelli cellulari tridimensionali avanzati del cervello umano, in altre parole un mini cervello. La ricerca è finanziata con tre milioni di euro dal programma ricerca e innovazione dell'Unione Europea, di cui 800.000 destinati all'Università di Pisa.

“Riuscire ad individuare per tempo il morbo di Parkinson, anche prima che inizino i tremori tipici, è fondamentale per controllare la malattia, gestirne l’evoluzione e garantire al paziente una miglior qualità della vita. Con la tecnologia che intendiamo sviluppare grazie al progetto NAP, sarà possibile farlo in maniera personalizzata”, spiega Chiara Magliaro, responsabile del progetto, ricercatrice presso il Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Pisa e il Centro di Ricerca ‘E. Piaggio’.

L'attuale mancanza di una cura efficace per il Parkinson rende ancora più importante la ricerca svolta dall'Università di Pisa. Attualmente, infatti, quando il paziente nota i primi tremori, circa il 90% dei suoi neuroni è già compromesso. “A differenza delle classiche tecniche di diagnosi quella che stiamo approntando non è invasiva e permetterà di individuare il morbo di Parkinson attraverso screening precoci e di capire la predisposizione o meno di un soggetto a questa malattia che, come altre di tipo neurodegenerativo, ha un’incidenza crescente in una società come la nostra, che invecchia sempre di più”, prosegue Magliaro.

Una rivoluzionaria tecnica di ricerca sul sonno è alla base del nuovo dispositivo, che garantirà risultati più accurati rispetto a quelli attualmente consentiti dai metodi di ricerca. Sarà la prima volta al mondo che gli organoidi cerebrali verranno utilizzati per imitare i ritmi sonno-veglia e caratterizzare i difetti nella morfologia delle cellule neurali che sono spesso attribuiti ai disturbi del sonno correlati al Parkinson.

Il progetto NAP coinvolge diverse istituzioni in un consorzio multidisciplinare internazionale incentrato su aree che vanno dall'ingegneria biomedica alla biotecnologia. Il consorzio è coordinato dall'Università di Pisa e comprende anche l'Università di Friburgo (Germania), l'Università di Amsterdam (Olanda), nonché le imprese Organotherapeutics Gmbh (Lussemburgo), Atlas Neuroengineering (Belgio) e SleepActa (spin-off dell'Università di Pisa).

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