Ci sono luoghi in grado di risvegliare i sensi, di curare eportare benefici anche a persone anzianeche a causa della demenza o di patologiedegenerative hanno perso autonomia e contatto con la realtà e l’ambientecircostante. La casa di riposo Operapia Delbarba Maselli Dandolo di Adro, provincia Brescia, ha inaugurato un giardino “sensoriale”, uno spazio apertoprotetto dove gli anziani ospiti possono muoversi liberamente tra suoni ecolori, sperimentare un nuovo contatto con la natura e ciò che li circonda.
Voluto fortemente dal cda della casa di riposo, in accordo con l’Asl locale, l’oasi ideata dall’architettoEmiliano Bolis è uno spazio circolare che ricorda i giardini zen giapponesi.Tranquillità, bellezza e armonia caratterizzano il luogo, che per i pazienticon demenza e malattie come l’Alzheimerfunge anche da strumento terapeutico. Se i fortunati anziani residenti nellastruttura saranno i principali frequentatori del giardino “di cura” non sarannoperò i soli.
L’idea è quella di aprire le porte anche all’esterno e diospitare ragazzi delle scuole vicine, pensionatie in generale gli abitanti della zona che desiderano frequentare il parco,godere di qualche ora di relax e condividere il proprio tempo con altrepersone. Alcune associazioni già presenti nella zona, come i pensionati e glialpini, hanno accolto subito con piacere la proposta, hanno collaborato alla realizzazionedell’area verde e continueranno a dare il loro contributo occupandosi dellemanutenzione degli spazi.
Ci sono luoghi in grado di risvegliare i sensi, di curare eportare benefici anche a persone anzianeche a causa della demenza o di patologiedegenerative hanno perso autonomia e contatto con la realtà e l’ambientecircostante. La casa di riposo Operapia Delbarba Maselli Dandolo di Adro, provincia Brescia, ha inaugurato un giardino “sensoriale”, uno spazio apertoprotetto dove gli anziani ospiti possono muoversi liberamente tra suoni ecolori, sperimentare un nuovo contatto con la natura e ciò che li circonda.
Voluto fortemente dal cda della casa di riposo, in accordo con l’Asl locale, l’oasi ideata dall’architettoEmiliano Bolis è uno spazio circolare che ricorda i giardini zen giapponesi.Tranquillità, bellezza e armonia caratterizzano il luogo, che per i pazienticon demenza e malattie come l’Alzheimerfunge anche da strumento terapeutico. Se i fortunati anziani residenti nellastruttura saranno i principali frequentatori del giardino “di cura” non sarannoperò i soli.
L’idea è quella di aprire le porte anche all’esterno e diospitare ragazzi delle scuole vicine, pensionatie in generale gli abitanti della zona che desiderano frequentare il parco,godere di qualche ora di relax e condividere il proprio tempo con altrepersone. Alcune associazioni già presenti nella zona, come i pensionati e glialpini, hanno accolto subito con piacere la proposta, hanno collaborato alla realizzazionedell’area verde e continueranno a dare il loro contributo occupandosi dellemanutenzione degli spazi.