Salute e benessere

Vaccini anti-Covid 19: confermata anche in Italia la quarta dose per over 80 e ospiti delle RSA

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14 Ottobre 2024

Sebbene sia da pochi mesi giunta ad una fase di equilibrio e stabilità, la pandemia da Covid-19   rappresenta ancora per l’intera società un motivo di paura e di allerta: la diffusione dei vaccini, e la loro conseguente somministrazione alla popolazione mondiale, hanno in parte limitato la contagiosità del virus e dei suoi effetti sulla salute, che per la loro gravità continuano però ad allarmare medici e ricercatori. In attesa della diffusione di un vaccino universale, che possa determinare la fine dell’emergenza sanitaria, è stata nel frattempo confermata la somministrazione della quarta dose per i soggetti anziani e fragili, al fine di tutelarne il benessere in una circostanza di precarietà fisica. In Italia, così come nel resto del mondo, si sta quindi valutando la possibilità di estendere il richiamo del vaccino al resto della popolazione, anche se sembrano essere ancora incerte procedure e indicazioni.

L’esecutivo ha recentemente ha stabilito i destinatari di questo nuovo booster, nel tentativo di individuare una soluzione idonea a tutelare i cittadini di ogni fascia di età e condizione sociale: come annunciato dal Ministro Speranza, il vaccino non sarà per tutti, ma solo per i soggetti maggiormente bisognosi di protezione: anziani ultraottantenni, anziani ospiti delle RSA e pazienti fragili nella fascia di età 60-79 anni. La quarta dose, che finora era stata autorizzata solo in Israele e negli Stati Uniti agli Over 50, rappresenterà un ulteriore mezzo di difesa contro il Corona virus e la sua irruenza: in Italia, era stata somministrata solo agli Over 12 gravemente immunodepressi, ovvero ai soggetti con marcata compromissione della risposta immunitaria per cause legate alla patologia di base o a trattamenti farmacologici e i trapiantati di organi. 

Giovanni Maga, virologo e direttore del Cnr di Pavia, non esclude la possibilità di allargare la platea: “sicuramente uno dei temi all’ordine del giorno è l’opportunità o meno di estendere la platea dei soggetti che potrebbero avere la quarta dose. In Italia, al momento, viene somministrata soltanto alle persone immunodepresse, per le quali sarebbe più corretto, definirla un richiamo, visto che il loro ciclo vaccinale raccomandato prevedeva già tre dosi. Non sono ancora definitivi i dati sulla vera efficacia della quarta dose anche per gli immunodepressi che abbiano completato il primo ciclo di tre. In realtà, dai dati che provengono da Israele, cembra che questa ulteriore immunizzazione nella popolazione generale, quindi senza distinzione per fasce di età, non sia in grado di fornire un’ulteriore protezione significativa dall’infezione provocata da Omicron 2. Quindi in questo momento non è consigliabile effettuarla sulla popolazione generale”.

In previsione di un vaccino universale che contenga tutte le proteine del virus, e che sia in grado di dare una risposta immunitaria alle diverse varianti e componenti, rimane vivo il dibattito sulla somministrazione della quarta dose alla popolazione anziana. Come recentemente sostenuto dal virologo Maga, “ci sono delle difformità. A livello europeo non è ancora stata stabilita l’età al di sopra della quale poter consigliare un ulteriore richiamo. Da un punto di vista strettamente medico-scientifico è chiaro che gli ultra 70-75enni possono avere un calo della risposta immunitaria più rapido rispetto ai giovani. E quindi, dato che la quarta dose comunque è in grado di aumentare i livelli di anticorpi, questo potrebbe essere utile per ripristinare una quota di difesa immunitaria, anche se sappiamo non pienamente efficace contro le varianti Omicron e Omicron 2. La posizione secondo me più corretta è quella che si consolidino i dati derivanti dalle sperimentazioni in corso e provenienti da altri Paesi, così da poter definire meglio quali categorie possano beneficiare della quarta dose”. Differenti le procedure ipotizzate dai vari paesi del globo: in Inghilterra la quarta dose verrebbe somministrata agli Over 75 e agli individui sopra i 12 anni immunodepressi, in Spagna alle persone fragili, in Germania ai soggetti malati e al personale sanitario a rischio, in Francia agli Over 80 o a chi ha ricevuto la terza dose da oltre tre mesi, in Brasile a tutti gli Over 18, mentre in Ungheria a tutta la popolazione.

Sebbene sia da pochi mesi giunta ad una fase di equilibrio e stabilità, la pandemia da Covid-19   rappresenta ancora per l’intera società un motivo di paura e di allerta: la diffusione dei vaccini, e la loro conseguente somministrazione alla popolazione mondiale, hanno in parte limitato la contagiosità del virus e dei suoi effetti sulla salute, che per la loro gravità continuano però ad allarmare medici e ricercatori. In attesa della diffusione di un vaccino universale, che possa determinare la fine dell’emergenza sanitaria, è stata nel frattempo confermata la somministrazione della quarta dose per i soggetti anziani e fragili, al fine di tutelarne il benessere in una circostanza di precarietà fisica. In Italia, così come nel resto del mondo, si sta quindi valutando la possibilità di estendere il richiamo del vaccino al resto della popolazione, anche se sembrano essere ancora incerte procedure e indicazioni.

L’esecutivo ha recentemente ha stabilito i destinatari di questo nuovo booster, nel tentativo di individuare una soluzione idonea a tutelare i cittadini di ogni fascia di età e condizione sociale: come annunciato dal Ministro Speranza, il vaccino non sarà per tutti, ma solo per i soggetti maggiormente bisognosi di protezione: anziani ultraottantenni, anziani ospiti delle RSA e pazienti fragili nella fascia di età 60-79 anni. La quarta dose, che finora era stata autorizzata solo in Israele e negli Stati Uniti agli Over 50, rappresenterà un ulteriore mezzo di difesa contro il Corona virus e la sua irruenza: in Italia, era stata somministrata solo agli Over 12 gravemente immunodepressi, ovvero ai soggetti con marcata compromissione della risposta immunitaria per cause legate alla patologia di base o a trattamenti farmacologici e i trapiantati di organi. 

Giovanni Maga, virologo e direttore del Cnr di Pavia, non esclude la possibilità di allargare la platea: “sicuramente uno dei temi all’ordine del giorno è l’opportunità o meno di estendere la platea dei soggetti che potrebbero avere la quarta dose. In Italia, al momento, viene somministrata soltanto alle persone immunodepresse, per le quali sarebbe più corretto, definirla un richiamo, visto che il loro ciclo vaccinale raccomandato prevedeva già tre dosi. Non sono ancora definitivi i dati sulla vera efficacia della quarta dose anche per gli immunodepressi che abbiano completato il primo ciclo di tre. In realtà, dai dati che provengono da Israele, cembra che questa ulteriore immunizzazione nella popolazione generale, quindi senza distinzione per fasce di età, non sia in grado di fornire un’ulteriore protezione significativa dall’infezione provocata da Omicron 2. Quindi in questo momento non è consigliabile effettuarla sulla popolazione generale”.

In previsione di un vaccino universale che contenga tutte le proteine del virus, e che sia in grado di dare una risposta immunitaria alle diverse varianti e componenti, rimane vivo il dibattito sulla somministrazione della quarta dose alla popolazione anziana. Come recentemente sostenuto dal virologo Maga, “ci sono delle difformità. A livello europeo non è ancora stata stabilita l’età al di sopra della quale poter consigliare un ulteriore richiamo. Da un punto di vista strettamente medico-scientifico è chiaro che gli ultra 70-75enni possono avere un calo della risposta immunitaria più rapido rispetto ai giovani. E quindi, dato che la quarta dose comunque è in grado di aumentare i livelli di anticorpi, questo potrebbe essere utile per ripristinare una quota di difesa immunitaria, anche se sappiamo non pienamente efficace contro le varianti Omicron e Omicron 2. La posizione secondo me più corretta è quella che si consolidino i dati derivanti dalle sperimentazioni in corso e provenienti da altri Paesi, così da poter definire meglio quali categorie possano beneficiare della quarta dose”. Differenti le procedure ipotizzate dai vari paesi del globo: in Inghilterra la quarta dose verrebbe somministrata agli Over 75 e agli individui sopra i 12 anni immunodepressi, in Spagna alle persone fragili, in Germania ai soggetti malati e al personale sanitario a rischio, in Francia agli Over 80 o a chi ha ricevuto la terza dose da oltre tre mesi, in Brasile a tutti gli Over 18, mentre in Ungheria a tutta la popolazione.

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